Fede e dintorni

Il vero amore cammina anche a rotelle.

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il vero amore cammina anche a rotelle.

– La pandemia del coronavirus ha cancellato dalle agende parrocchiali e anche di tanti ristoranti quasi tutti i matrimoni programmati nel 2020, rimandandoli in data da stabilirsi. Agende da riscrivere.
– Ci sono state coppie coraggiose che hanno affrontato il matrimonio con mascherine e limitazioni per una festa necessariamente ridotta.
– Molte coppie si sono lasciate convincere più dalle superstizioni e credenze intorno al matrimonio da affrontare che non dal loro amore da coronare.
– La piccola e bella storia di oggi propone un matrimonio iniziato nella gioia; folgorato dalla malattia mentre lo si festeggiava e poi vissuto nell’amore nonostante tutto: 25 anni di matrimonio sulla sedia a rotelle. Sono arrivati anche dei figli. La gioia, nonostante la situazione critica, non è mai venuta meno. Davvero bisogna riconoscere: “Il vero amore cammina anche a rotelle”.

25 anni di matrimonio sulla sedia a rotelle.
♦ Una volta, durante la messa domenicale in un villaggio di missione in Brasile, era prevista la benedizione per il 25° anniversario di un matrimonio.
Il missionario, venuto allo scopo, attendeva l’arrivo della coppia alla fine della messa.
Dopo la preghiera finale, entrò la coppia degli sposi.
♦ L’assemblea fu come colta da un fremito, perché il marito spingeva una sedia a rotelle sulla quale era sua moglie. E con loro tre ragazzi, i loro figli.
Sia gli sposi che i figli erano molto felici e gioiosi.
Il sacerdote missionario chiese allo sposo: – Da quanto tempo sua moglie vive su questa sedia?
“Da venticinque anni”, rispose l’uomo.
– Come? E non sei sposato da 25 anni?
– Esatto. Venticinque anni fa in questa chiesa abbiamo detto il nostro sì per tutta la vita.
Durante il pranzo di festa, la mia sposa sentì come una tremenda scarica elettrica e rimase paralizzata.

Tutte le persone presenti, a quel punto, hanno applaudito con emozione.
Dopo l’applauso, l’uomo concluse:
– Se non l’avessi sposata allora, l’avrei fatto oggi.

♦ Ecco una famiglia in cui regna la gioia, frutto della grazia di Dio e del vero amore, che fa miracoli.
♦ L’uomo prende la sua amata moglie non come un peso, ma come un dono di Dio. Per 25 anni.

Molte coppie, oggi, sono unite solo dall’aspetto esterno, dalla bellezza fisica, dagli interessi, non dall’amore profondo vicendevole.
Ma Dio la pensa diversamente: “L’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.” (Gen. 2,24).
E Gesù conclude: “L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto” (Mt 19,6).

(fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).

La piccola e bella storia di oggi propone un matrimonio iniziato nella gioia; folgorato dalla malattia mentre lo si festeggiava e poi vissuto nell’amore nonostante tutto: 25 anni di matrimonio sulla sedia a rotelle. Sono arrivati anche dei figli. La gioia, nonostante la situazione critica, non è mai venuta meno. Davvero bisogna riconoscere: “Il vero amore cammina anche a rotelle”.

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