Fede e dintorni

QUANTO DURA L’AIUTO DI DIO

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Quanto dura l’aiuto di Dio?

– Tutti siamo convinti che siamo bisognosi dell’aiuto di Dio. Succede che quando le cose vanno bene, dimentichiamo quanto siamo bisognosi e quando arrivano delle difficoltà, di nuovo ricordiamo quanto ci serve l’aiuto di Dio.
– C’è un mezzo che Dio ha stabilito per noi per ottenere il suo aiuto? Il mezzo che abbiamo per presentare i nostri bisogni a Dio per ottenere aiuto e soccorso è la preghiera.
– In tutto il mondo, in tutta la storia, gli uomini hanno pregato. Però, non sempre la preghiera viene esaudita. Infatti, spesso la preghiera non viene esaudita da Dio. Ma sembra che Dio non accetta qualsiasi preghiera, e non accetta la preghiera troppo interessata.
– Occorre che la preghiera sia umile, fiduciosa, rivolta come ad un Padre che ama i suoi figli. – Quando preghiamo così, Dio apre i cieli, e opera potentemente nella nostra vita. – Quando consideriamo la maestà e la gloria di Dio, comprendiamo che la preghiera ha qualcosa di incredibile: Dio ascolta un uomo peccatore! – Se poi ci presentiamo al Padre nel nome del suo Figlio Gesù Cristo, il contatto è sicuro e l’esito sarà felice: “Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà” (Giovanni 16,23). – L’aiuto di Dio durerà fino a quando dura la nostra fede e fiducia in Lui».

La stanza segreta del re.
♦ C’era, nell’antichità, un re molto generoso e pio, che distribuiva cibo ai bisognosi ogni giorno. E tuttavia le sue scorte non finivano  mai. Dov’era il segreto?
Si sapeva che, prima di occuparsi dei suoi poveri, il re entrava in una stanza e vi restava un’ora.
Nessuno entrava in quella stanza e nessuno sapeva cosa ci fosse dentro e cosa facesse il re.
♦ Quando divenne vecchio, il re decise di trasferire la sua opera di beneficenza a suo figlio.
Ma prima, per metterlo alla prova, lo portò con lui nella stanza segreta e gli disse:
– Figlio mio, tu starai da solo solo qui, stanotte. Prova a progettare qualcosa su questa stanza. Te lo chiederò domani.
Il giovane rimase da solo nella stanza. Non pensò a niente. Il giorno dopo, disse a suo padre che aveva avuto solo paura e terrore.
Il padre gli chiese di passare un’altra notte chiuso in quella stanza. E il giorno dopo, il giovane disse a suo padre:
– Mi sono chiesto come si possa riempire questa stanza.
Il padre gli chiese di restare un’altra notte. Dopo la terza notte, il figlio disse:
– Papà, ho pregato, meditato e dormito profondamente.
 Ora – disse il padre soddisfatto – hai scoperto il segreto della stanza. Vieni con me e aiutami a condividere le donazioni.

♦ Dopo la morte del padre, il giovane re continuò a seguire lo stesso rituale: prima di condividere le donazioni, si chiudeva nella stanza, pregando e meditando. Solo dopo serviva i poveri. Ecco perché le scorte di cibo non finivano mai.

♦ È nel silenzio e nella preghiera che emergono le idee più feconde.
“Beato chi nella legge del Signore trova la sua gioia e la sua legge medita giorno e notte” (Sal 1,2).
“Signore, mi corico in pace e mi addormento, perché solo tu puoi riposare al sicuro” (Sal 4,9).

(fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).

Siamo bisognosi dell’aiuto di Dio. Ma succede che quando le cose vanno bene, dimentichiamo quanto siamo bisognosi e quando arrivano delle difficoltà, di nuovo ricordiamo quanto ci serve l’aiuto di Dio. Il mezzo che abbiamo per presentare i nostri bisogni a Dio per ottenere aiuto e soccorso è la preghiera, umile, fiduciosa, rivolta come ad un Padre che ama i suoi figli. L’aiuto di Dio durerà fino a quando dura la nostra fede e fiducia in Lui.

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