Rubriche

La bisaccia del pellegrino 28-2013

 

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana10ott

 

 

Luglio 2013, seconda settimana:  7-13 luglio.

1. Vangelo della domenica 7 luglio – «La vostra pace scenderà su di lui».
2. Aspetti della vita  – Papa Francesco: 200 poveri a cena in  Vaticano.
3. Le Opere di S. Alfonso = Preghiera di un’anima amante desolata.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  8-13 luglio 2013.
5. Santi calabresi del passato  =  Santa Domenica di Tropea,
vergine e martire nel 303 (6 luglio).

1. Vangelo della XIV domenica del T.O.C –  (Lc 10,1-12.17-20)
«La vostra pace scenderà su di lui. ».
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli»..

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Non ci si fa da sé discepoli di Gesù. Si ricevono da lui la missione e la grazia necessaria per compierla. Si è mandati. Vi è dunque un doppio compito: ascoltare Dio per ricevere da lui la nostra missione particolare (e ciò attraverso il ministero della Chiesa, nella maggior parte dei casi) e pregare, pregare senza sosta, perché Dio mandi operai nella sua messe. Ma non bisogna mai perdere di vista il fatto che la missione è quella di Gesù; e che noi non siamo che i suoi inviati. È necessario che ci rendiamo trasparenti perché si possa riconoscere, attraverso di noi, ovunque ci troviamo, la persona di Gesù.
Di qui le molteplici raccomandazioni che sono altrettanti mezzi di conformarsi al maestro, mezzi che ci faranno acquistare una libertà sovrana rispetto alle cose materiali e permetteranno alle realtà spirituali di rendersi visibili in noi.
E per vivere ciò, bisognerà domandare senza sosta la grazia di essere discepoli: pregare sempre, pregare perché Dio abiti in noi e possa trasparire da noi, affinché altri uomini, incontrandoci, possano incontrarlo
. (da Chiesa.it)

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Il dovere di annunciare il vangelo  – «Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città o luogo dove stava per recarsi».
I settantadue discepoli, che Gesù invia «in ogni città e luogo dove egli stava per recarsi», richiamano la missionarietà di tutta la Chiesa, non solo di alcuni suoi membri. L’odierna liturgia ci invita a prenderne coscienza. Il profeta Isaia (I Lettura) rianima la speranza degli Ebrei, tornati in patria dall’esilio di Babilonia e ora in pianto per la delusione di vedere la nazione devastata e Gerusalemme distrutta: l’amore e l’interessamento di Dio alla loro sorte non sono venuti meno. Gerusalemme e tutta la nazione gioiranno per l’intervento dell’Onnipotente.
A conclusione della lettera ai Gàlati (II Lettura), san Paolo afferma che l’unica garanzia di salvezza è la croce di Cristo per la quale siamo stati riconciliati con Dio. Il Vangelo indica gli impegni che il missionario deve assumersi quando decide di spendersi per l’evangelizzazione: anzitutto, la preghiera perseverante perché non vengano mai a mancare buoni operai per la messe, poi l’annuncio sereno e gioioso della Parola, infine la fiducia nell’iniziativa dello Spirito Santo che opera efficacemente anche nella povertà dei mezzi
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(Domenico Brandolino, ssp  in La Domenica).

Una preghiera per restare vigili
«Non portate né bisaccia né calzari»…, cioè non procuratevi una ricchezza da ammassare in una borsa… Non riempite la vostre casse…, ma dividete con i poveri quello che possedete… Dobbiamo camminare al ritmo del Verbo di Dio, anche se portiamo il peso di una famiglia, la quale del resto non è di impedimento se bene educata. (Clemente Alessandrino,  a cura di Luigi Gambero).

 2. Aspetti della vita
Papa Francesco: 200 poveri a cena in Vaticano.
La carità del Papa – Giorno 30 giugno è stata la domenica della carità del Papa: in tutte le chiese si sono raccolte offerte per dare la possibilità al Papa di esercitare concretamente la sua carità in tutto il mondo.  La carità del Papa comincia dai gesti più comuni, anche se i grandi media a volte sembrano ignorarli.
Giorno 1° luglio Papa Francesco ha invitato a cena in Vaticano circa 200 poveri  poveri di Roma. Hanno partecipato alla cena organizzata lunedì sera nei Giardini Vaticani, davanti alla Grotta di Lourdes, dal Circolo di San Pietro, i cui volontari si sono occupati di servire a tavola. Una grande festa per i bisognosi in onore di Papa Francesco, alla quale ha partecipato anche il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano, e il presidente del Circolo, il duca Leopoldo Torlonia…
La cena è stata servita a tavola dai Volontari del Circolo San Pietro e anche dal cardinale Bertello, dal duca Torlonia. Nel volto dei poveri c’era tanta gioia, frammista ad emozione e quasi incredulità: trovarsi nei Giardini Vaticani, in un pomeriggio molto bello, davanti alla Grotta della Madonna, essere serviti a tavola, questi tavoli così ben apparecchiati … c’erano veramente tanta emozione e tanta incredulità!
Al termine della cena, ai partecipanti sono stati consegnati anche pacchi dono: due sacchetti: uno con della frutta e l’altro con dei dolci. Poi, in ricordo della giornata, un portachiavi del Papa, con un’immaginetta del Santo Padre. Tante volte i poveri hanno gridato “Viva il Papa–Viva il Papa”. E poi una cosa molto, molto bella e singolare: molti assistiti hanno portato scritti, letterine, pensieri per il Papa, tanto che saranno recapitati al Santo Padre.
Di cosa hanno bisogno maggiormente queste persone? Hanno bisogno di tutto! Hanno bisogno di un aiuto immediato, quindi del pasto pronto da mangiare perché non hanno i soldi per andare a comprarlo, ma hanno bisogno anche del nostro affetto, della nostra solidarietà, della nostra carità.

3. Le Opere di S. Alfonso
1775 – Preghiera di un’anima amante desolata
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Gesù mio crocifisso, tu già sai che per amor tuo ho lasciato tutto, ma dopo che mi hai fatto lasciar mi trovo che mi hai lasciato anche tu. Ma che dico, amor mio; compatiscimi, non son io che parlo, è la mia debolezza che mi fa così parlare: io per me merito ogni pena per tante mie colpe.
Tu mi hai lasciata come io meritavo e mi hai privata della tua amorosa assistenza colla quale mi hai tante volte consolata; tuttavia io, quantunque  mi veda sconsolata e abbandonata da te, mi protesto che voglio sempre amarti e benedirti.
Purché non mi privi della grazia di poterti amare, trattami come vuoi. Io ti dirò come ti diceva quella tua diletta serva: “T’amo, sebben mi veda nemica agli occhi tuoi; / Scacciami quanto vuoi, Sempre ti seguirò”.
Signore, non mi privare di te e poi privami di tutto come ti piace. Amor mio, tirami appresso di te e non m’importa che mi privi della consolazione di conoscerti; ma tirami con forza e cacciami dal fango de’ miei difetti.
Io voglio esser tutta tua ad ogni costo, voglio amarti con tutte le mie forze. Ma che posso io? Il sangue tuo è la speranza mia.
Madre di Dio e rifugio mio Maria, in tutte le mie tribolazioni non lasciare di pregare per me. Prima nel sangue di Gesù Cristo e poi nelle tue preghiere confido la mia eterna salvezza. Ottienimi di amar sempre il mio Dio in questa vita e nell’eternità e nulla più domando.
(da Consigli di sollievo ad un’anima desolata)
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4. Vivere la settimana con la liturgia = XIV Settimana del Tempo Ordinario
(8-13 luglio) – Liturgia delle Ore: II Settimana. 

8  luglio (lunedì) – Colore liturgico verde

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  – Mio Dio, in te confido. – La mano di Dio è sempre posata su coloro che si affidano a lui, come Giacobbe, nella prima lettura e il capo della Sinagoga e l’emorroissa, nel Vangelo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Gen 28,10-22a; Sal 90,1-4.14-15; Mt 9,18-26.
  • – Santi di oggi  =  Santi Aquila e Priscilla; Sant’Adriano III; Beato Pietro Vigne.

9  luglio (martedì) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Nella giustizia, Signore, contemplerò il tuo volto. – Gesù non lascia senza risposta chi si rivolge a lui, ne sente compassione e invita a pregare perché Dio mandi operai nella sua messe.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Gen 32,23-33; Sal 16,1-3.6-8.15; Mt 9,32-38.
  • – Santi di oggi  =  Santi Agostino Zhao Rong e c.; Santa Veronica Giuliani.

10  luglio (mercoledì) – Colore liturgico verde

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Su di noi, Signore, sia il tuo amore. – A chi si aspetta manifestazioni di Dio in modo eclatante, la prima lettura ci mostra come egli preferisca mostrarsi nella vita quotidiana e nelle scelte che ogni azione comporta.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Gen 41,55-57; 42,5-7a.17-24a; Sal 32,2-3.10-11.18-19; Mt 10,1-7.
  • – Santi di oggi  =  Sante Rufina e Seconda; Beati Emanuele Ruiz e c.

11  luglio (giovedì) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Gustate e vedete com’è buono il Signore. – Benedetto, la sua Regola (con la giusta armonia tra preghiera e lavoro) e i suoi monaci sono stati un lievito importante per l’edificazione del mondo occidentale.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Pr 2,1-9; Sal 33,2-11; Mt 19,27-29.
  • – Santi di oggi  =  San Benedetto, patrono d’Europa. Santa Olga; San Leonzio.

12 luglio (venerdì) – Colore liturgico verde

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = La salvezza dei giusti viene dal Signore. – A Giacobbe, come ad Abramo, Dio si rivela in un momento importante della vita e della costituzione del popolo ebraico.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Gen 46,1-7.28-30; Sal 36,3-4.18-19.27-28.39-40; Mt 10,16-23.
  • – Santi di oggi  =  Santi Nabore e Felice; San Giovanni Gualberto.

13  luglio (sabato) – Colore liturgico verde.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Voi che cercate Dio, fatevi coraggio. – Gesù richiama i tratti essenziali di coloro che sono suoi discepoli: essenzialmente essere come il Maestro.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =  Gen 49,29-33; 50,15-26a; Sal 104,1-4.6-7; Mt 10,24-33.
  • – Santi di oggi  =  Sant’Enrico; Santa Clelia Barbieri; Beato Giacomo da Varazze.


5. Santi calabresi del passato o venerati in Calabria
Santa Domenica di Tropea, vergine e martire nel 303 (6 luglio).

Nacque a Tropea verso la fine del terzo secolo da Doroteo e Arsenia, nobili greci. Ebbe il nome Domenica poiché nacque di domenica, giorno dedicato al Signore. I genitori infondono nella giovane figlia profondi sentimenti cristiani; a 16 anni Domenica offre tutta se stessa a Gesù.
Il suo fascino però non tardò ad attirare i pretendenti: uno di questi la richiede in sposa. Ne ottiene un logico rifiuto e, dopo aver indagato e scoperto a chi la giovane ha offerto il suo cuore, ne decreta la morte. La denuncia al proconsole di Calabria, che informa Diocleziano, il quale, già da qualche anno, aveva cominciato a perseguitare i cristiani.
Domenica con i genitori viene portata a Nola, dove subiscono tormenti di ogni tipo. Scortati davanti all’imperatore, lo stesso Diocleziano rimase profondamente colpito dal fascino della ragazza, consigliandola di rinnegare la fede cristiana a favore dell’idolatria. Ottenendone un netto rifiuto, la condanna alla flagellazione per le vie della città e decreta che i genitori vengano esiliati in Mesopotamia e decapitati.
Per Domenica ci fu un ulteriore tentativo di farla apostatare, ma fu tutto inutile. Venne affidata a Ilariano, uomo brutale, che senza esitazioni ordina di collocarla sul rogo: la santa ne uscì illesa ed anzi la popolazione cominciò ad acclamarla per il suo coraggio.

Si tentò per l’ultima volta di farle cambiare idea, portandola dentro il tempio, addobbato solennemente, per adorare l’enorme statua di Giove, alla cui presenza Domenica, con molta indifferenza, tracciò un segno di croce.
Risultato: una spaventosa scossa di terremoto mandò tutto in frantumi provocando una fuga generale.
Sottoposta ad altri tormenti, la santa ne uscì illesa (leoni, aculei, lupi affamati); morirà poi per decapitazione il 6 luglio del 303.
Il suo culto si diffuse rapidamente in Italia, particolarmente al Sud (Messina, Tremestieri, S. Domenica di Gallico, Torre di Ruggiero) ove viene festeggiata solennemente il 6 luglio.
(da Calabriaecclesia2000.it).

L'amore per i poveri che Papa Francesco ha dimostrato in questi primi mesi di pontificato non è qualcosa di improvvisato per amore di scena: è "un chiodo fisso" da sempre, come testimonia chi lo ha conosciuto e incontrato in tempi lontani. - Il 3 luglio scorso nell'omelia ha detto: " Dobbiamo baciare le piaghe dei poveri e bisognosi per incontrare il Dio vivo!"
L’amore per i poveri che Papa Francesco ha dimostrato in questi primi mesi di pontificato non è qualcosa di improvvisato per amore di scena: è “un chiodo fisso” da sempre, come testimonia chi lo ha conosciuto e incontrato in tempi lontani. – Il 3 luglio scorso nell’omelia ha detto: ” Dobbiamo baciare le piaghe dei poveri e bisognosi per incontrare il Dio vivo!”

 

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