Rubriche

La bisaccia del pellegrino 49-2012

Rubrica religiosa settimanale a cura di P. Salvatore Brugnano

Pensieri sparsi per nutrire la mente e l’anima durante la settimana

 

 

Dicembre 2012, prima settimana: 2- 8  dicembre.

1. Vangelo della domenica 2 dicembre –  “La vostra liberazione è vicina.”.
2. Aspetti della vita  – Tempo dell’Avvento.
3. Un incontro con S. Alfonso –  Il suo giuramento per l’Immacolata.
4. Vivere la settimana con la liturgia =  3-8 dic. 2012.
5. Santità calabrese del passato  =  Santa).

1. Vangelo della domenica –  (Lc 21,25-28.34-36)
“La vostra liberazione è vicina. “.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

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Il Vangelo di Luca è indirizzato ai cristiani della sua epoca ma anche a quelli di tutti i tempi, che devono vivere nella fede del Signore in mezzo al mondo. Sono parole di consolazione e di speranza, di fronte alle tribolazioni e alle tristezze della vita.
Gli stessi avvenimenti che disorientano gli uomini saranno per i cristiani il segno che l’ora della salvezza si avvicina. Dietro tutte le peripezie, per quanto dolorose possano essere, essi potranno scoprire il Signore che annuncia la sua venuta, la sua redenzione, e l’inizio di una nuova era.
La venuta del Signore non è considerata come una cosa vicina nel tempo. I cristiani devono pensare che la storia duri a lungo, fino alla creazione definitiva del Regno di Dio. È necessario dunque che essi abbiano un’attitudine paziente di fronte alle avversità, e perseverante nel cammino che li conduce alla vita piena.
Così, il vangelo mette in guardia contro il pericolo di rilassarsi nel quotidiano. Bisogna restare vigili, in preghiera, e chiedere forza, perché ogni affanno terreno smussa i cuori, distrae il pensiero e impedisce di vivere, senza angoscia né sorpresa, l’attesa gioiosa del Signore che è misericordia e vita nuova.  (La Chiesa.it). 

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Signore, apri i nostri cuori alla speranza – Cristo ci ha liberati dal peccato e dalla morte e viene ogni giorno nella nostra vita per rinnovarci con la sua gioia e la sua grazia.
È improntato alla speranza il Vangelo di Luca di questa domenica. Cristo verrà alla fine dei tempi con gloria e potenza e premierà i suoi discepoli con la gioia eterna. A ognuno, in particolare però, chiede fin da adesso di essere vigilante.
È intorno a questo invito che ruota la necessità di tenersi pronti per il ritorno del Signore. Vigilanza significa porre Dio al primo posto nella vita, compiere la sua volontà nella certezza che è l’unica possibilità per la nostra realizzazione, anche se adesso non lo comprendiamo del tutto. Vuol dire leggere la realtà con lo sguardo rivolto all’eternità.
Significa anche prendere Gesù come modello e credere che il suo Regno è già presente tra noi. Il Signore per mezzo del profeta Geremia (I Lettura) annuncia la realizzazione delle sue promesse e l’instaurarsi del suo Regno. Paolo (II Lettura) invita a tenersi pronti per il ritorno di Cristo. Che quel giorno non ci raggiunga impreparati! (Nicola Gori, in “La Domenica”). 

 

 2. Aspetti della vita
Tempo dell’AvventoUn tempo che ci richiama alla vigilanza: «Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza».
È l’annuncio proposto nel giorno dell’Epifania che fonda il senso dell’anno liturgico.
Il tempo di Avvento, che significa “venuta” segna l’inizio del cammino che tende a farci approfondire e vivere nel tempo il mistero di Cristo.
È costituito da quattro settimane che precedono il Natale. Come la Pasqua, fin dai primi secoli, è preparata dalla Quaresima, così anche il Natale, a cominciare dalla Gallia nel IV e V secolo, fu dotato di un tempo di preparazione dal carattere penitenziale nella prospettiva di Cristo come giudice. La liturgia romana nell’Avvento non insiste sul tono penitenziale, che è proprio della Quaresima, ma non manca di richiamare alla sobrietà e austerità: il colore è il viola, il Gloria è sospeso con la motivazione «perché a Natale risuoni qualcosa di nuovo».
Il tema ricorrente delle prime due settimane è l’invito a vigilare: per accogliere Colui che è la mèta dei nostri giorni, che fattosi uomo per noi ritornerà per manifestarsi Signore della storia. Il tempo di Avvento ci colloca pertanto nel mistero del Signore che è venuto, che viene e che ritornerà e propone con forza il nostro impegno a vigilare per sentire la sua presenza che continua nella nostra vita. (Bartolomeo Stellino, liturgista)

Una preghiera per restare vigili
Signore Gesù spesso e volentieri siamo alla ricerca delle strade giuste da percorrere, delle parole da pronunciare, del gesto da compiere. Vogliamo fare bene il bene, ma non è sempre facile; gli ostacoli e il male sono una tentazione e una confusione per il nostro spirito per cui donaci la forza di seguire il tuo comando: «Vegliate e pregate in ogni momento» (Letizia Battaglino).

 

3. Un incontro con S. Alfonso
Il suo giuramento per l’Immacolata
Nella mattina del 21 gennaio 1713 il giovanissimo candidato Alfonso de Liguori sostenne l’esame di laurea in giurisprudenza, ottenendo il dottorato in diritto civile e canonico. “All’unanimità, senza nessuna voce discordante”, malgrado la sua aria e la sua taglia ancora di ragazzo, Alfonso venne proclamato dottore in utroque jure con la menzione di lode “Summo cum honore maximisque laudibus et admiratione”.
Dopo i rituali auguri datigli dai presenti,  Alfonso, in ginocchio, fece prima la professione di fede cattolica nei termini della cosiddetta formula tridentina, quindi si impegnò solennemente riguardo al dogma, allora non ancora definito, dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, pronunziando il seguente testo, ufficiale certo, ma scritto e firmato di pugno, a volte anche con il sangue, da ogni nuovo dottore:
“Io, Alfonso Maria de Liguori, umilissimo servitore di Maria sempre Vergine Madre di Dio, prostrato ai piedi della Divina Maestà in presenza dell’ineffabile Trinità dell’unico Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, prendendo a testimoni tutti gli abitanti della Gerusalemme celeste, credo fedelmente con lo spirito, abbraccio veramente col cuore e proclamo fermamente con la bocca che tu, Madre di Dio sempre Vergine, tu sei stata oggetto da parte dell’onnipotente Iddio di un privilegio assolutamente unico: sei stata interamente preservata da ogni macchia di peccato originale, fin dal primo istante della tua concezione, cioè dal momento dell’unione del tuo corpo con la tua anima. In pubblico e in privato, fino all’ultimo respiro della mia vita, insegnerò questa dottrina e mi impegnerò con tutte le mie forze affinché tutti gli altri la ritengano e l’insegnino. Così attesto, così prometto, così giuro e che Dio mi aiuti e questi santi Vangeli ”.
Da adulto, ormai affermato missionario, vescovo e scrittore, rinnoverà il giuramento dei sedici anni: “ Ah mia immacolata Signora, io mi rallegro con voi di vedervi arricchita di tanta purità. Ringrazio e propongo di sempre ringraziare il comun Creatore, per avervi preservata da ogni macchia di colpa, com’io tengo per certo, e per difender questo vostro sì grande e singolar privilegio della vostra immacolata Concezione, son pronto e giuro di dar, se bisogna, anche la mia vita ”.

 

4. Vivere la settimana con la liturgia = I settimana di Avvento
(3 – 8 dicembre) Liturgia delle Ore: I Settimana. 

3  dicembre  (lunedì) – Colore liturgico bianco.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Andiamo con gioia incontro al Signore. – La liturgia della celebrazione eucaristica ha conservato l’espressione di fede del centurione pagano. Nell'”Anno della fede” essa ci sia di continuo richiamo, poiché la fede è un dono del quale abbiamo estremo bisogno!
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Is 2,1-5; Sal 121,1-2.4.6-9; Mt 8,5-11.
  • – Santi di oggi  =  San Francesco Saverio, sacerdote. 

4  dicembre  (martedì) – Colore liturgico viola.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Vieni, Signore, re di giustizia e di pace. – Gesù rivela la sua identità di Figlio di Dio, relazione che si manifesta attraverso la gioia di operare nella totale dipendenza dal Padre, con una vita che è stata tutta un «Sì, o Padre».
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Is 11,1-10; Sal 71,1-2.7-8.12-13.17; Lc 10,21-24.
  • – Santi di oggi  =  San Giovanni Damasceno.

5  dicembre  (mercoledì) – Colore liturgico viola.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita. – La ripetizione dello stesso miracolo la moltiplicazione dei pani ci vuole insegnare la continua nostra dipendenza dal nutrimento eucaristico, che ci viene dato continuamente attraverso il ministero della Chiesa.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Is 25,6-10a; Sal 22,1-6; Mt 15,29-37.
  • – Santi di oggi  =  San Saba.

6  dicembre  (giovedì) –   Colore liturgico viola.

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi = Benedetto colui che viene nel nome del Signore. – Il regno dei cieli coincide con l’adempimento della volontà di Dio. Egli regna dove si eseguono, in perfetta obbedienza, i suoi ordini. Ogni azione contraria conduce ad una vanità di fatica, quella dell'”uomo stolto”.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Is 26,1-6; Sal 117,1-9.19-21.25-27; Mt 7,21.24-27.
  • – Santi di oggi  =  San Nicola da Mira.

7  dicembre  (venerdì) – Colore liturgico bianco.Primo Venerdì.

  • – Pensiero dalle letture bibliche di oggi  = Il Signore è mia luce e mia salvezza. – È con la fede che riusciamo a toccare Gesù e conseguentemente ad essere toccati dalla salvezza che promana da lui. L’intervento di Dio è così manifesto che non può essere tenuto nascosto in nessun modo.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  =   Is 29,17-24; Sal 26,1.4.13-14; Mt 9,27-31.
  • – Santi di oggi  = Sant’Ambrogio, vescovo e dottore della Chiesa.

8  dicembre  (sabato) – Colore liturgico bianco. IMMACOLATA

  • Pensiero dalle letture bibliche di oggi  =  Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. – L’Immacolata Concezione di Maria è il “preludio” dell’opera della Redenzione, che si attua con l’Incarnazione. È il primo “Sì” della nuova umanità che si apre nell’obbedienza all’amore di Dio.
  • – Letture bibliche alla Messa di oggi  = Gen 3,9-15.20; Sal 97,1-4; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26-38.
  • – Santi di oggi  = Immacolata Concezione della B. V. Maria.

 

5. Santità calabrese del passato 

Carmela Borelli
Era il 21 febbraio 1929, quando mamma Carmela, investita da una bufera di neve nelle vicinanze di Sersale, presa dalla disperazione si spogliò di ciò che aveva e coprì i suoi piccoli, Francesco e Costanza, che sopravvissero alla bufera, donando con un sublime amore materno la propria vita.
Ne parlarono tutti i giornali italiani ed illustri personaggi dell’epoca; un episodio clamoroso, ricco di messaggi, degno di essere ricordato anche alle nuove generazioni.
Una figura di madre che è stata ben sottolineata anche anni addietro, quando si celebrò proprio a Sersale, alla presenza dell’ allora Arcivescovo di Catanzaro, Mons. Antonio Cantisani, un convegno su “Santità e Cultura” per ricordare mamma Carmela.
In memoria della madre eroica è stato eretto un monumento in piazza Carmela Borelli.

 Concetta Lombardo
In una torrida mattina d’estate di 53 anni fa Concetta Lombardo, come un albero di fichi sbattuto dalla bufera, lascia cadere i frutti non ancora maturi. Falciata a terra in un attimo, freddata dal piombo, finisce amaramente ed in fretta, appena ventiquattrenne, una parabola d’esistenza che si accennava ardente nel vivere con Dio in un amore totale, e per questo oltraggiato, dentro la povertà e la modestia della sua vita esteriore.
Come la pioggia incessante disseta l’arida terra dell’estate che finisce, così la vita di Concetta non si distende solo nel grembo della pietà e del ricordo, ma approda alla gloria di Dio, per quel cuore che sa distinguere dentro un fatto di cronaca il profilo della vita divina che in lei è passata.
Il segreto pasquale che ha fatto grande la sua breve vita è come un lavoro di merletto che le macchine non riusciranno mai ad imitare, ma è nelle mani delle povere operaie, infrangibili ed appassionati custodi. Come chi attende il godimento cieco e frenetico è travolto dalla concupiscenza, rimane curvo su di sé, collocato nella tomba, senza attesa del domani, così la vigilia del giorno successivo, ricamato dalle mani del Dio dell’aurora, della domenica e del diluvio, colma ogni strada di vita eterna ed ogni golfo avrà con il Signore la sua corrente di beatitudine.
(da Calabriaecclesia2000.it)

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