Fede e dintorni

La forza della fede

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La forza della fede.

– Davanti al dolore Gesù non resta mai indifferente. Nel vangelo di oggi leggiamo di un papà angosciato che lo supplica di guarire la figlia dodicenne, ormai in fase terminale; e poi di una donna, che da dodici anni moriva lentamente per perdite di sangue, gli si avvicina furtiva, gli tocca il mantello e guarisce.
– Arriva al padre la notizia che la figlia è morta. Ogni speranza è persa, ma non per Gesù. Nonostante la derisione della gente, egli entra in casa, prende per mano la ragazza, la fa rialzare e con tenerezza materna dice di darle da mangiare.
– Due miracoli di “rinascita”: la risuscitazione della figlia di Giàiro e la guarigione della donna inferma da dodici anni. Il papà disperato si sente dire da Gesù: «Non temere, soltanto abbi fede!». – E la donnaammalata da dodici anni: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
– La vera rinascita, la guarigione dalla morte e dalla malattia, è l’esito di un atteggiamento di fede nel quale si riconosce la potenza salvifica del Cristo.

Dal Vangelo di questa domenica (Mc 5,21-43).
♦ In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

♦ Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”».
Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».

♦ Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
♥ Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

«Non temere, soltanto abbi fede!»
Potente è la forza della fede! Alla donna, Gesù dice: «La tua fede ti ha salvata»; e al papà: «Non temere, soltanto abbi fede!».
Luminosa è la certezza della fede! «Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi». Gesù, «da ricco che era, si è fatto povero» per portarci la pienezza della vita!
Quante volte, alla notizia di una giovane mamma morta di tumore o di fronte a un incidente, si sente questa frase che sfiora la bestemmia: «Così ha voluto Dio!».
No, assolutamente! La morte è venuta «per l’invidia del diavolo». Dio ci ama! Dio ama la vita!…
E forse anche noi abbiamo sfiorato a volte l’ affermazione che Dio ha voluto la morte di qualcuno!
(p. Giovanni Crisci, frate cappuccino).

Per la preghiera.
♦ Manteniamo sempre un atteggiamento fiducioso rivolgendoci a Gesù perché guarisca le nostre sofferenze. Egli non resterà sordo al nostro grido.
♦ Il nostro Dio è il Dio della vita e non gode per la rovina dei viventi: Dio della vita, ascoltaci!
♦ Cerchiamo di ascoltare nell’intimo del cuore la rasserenante certezza di Gesù che dice: «Non temere: soltanto abbi fede!»

Giornata per la carità del Papa.
Oggi si celebra la Giornata della “Carità del Papa”: perché, accogliendo l’esortazione dell’apostolo Paolo, tutti i cristiani siano generosi nel sostenere l’opera di papa Francesco a favore dei poveri e dei bisognosi nel mondo intero.
“Poco o molto, donare è una gioia!”
♦ Oggi ricorre la Giornata per la carità del Papa. È l’annuale raccolta delle offerte che avviene, di norma, nelle sante Messe della domenica più
prossima alla solennità dei santi Pietro e Paolo.
♦ Tutte le donazioni vanno a costituire il cosiddetto “Obolo di San Pietro”, destinato a sostenere l’azione del Papa, il quale vi attinge per attivare interventi di solidarietà verso chi ne ha più bisogno, come malati, poveri o vittime di guerre e calamità naturali.
♦ L’Obolo ha una storia lunga che inizia nella comunità apostolica, quando i primi cristiani mettevano in comune i loro beni per venire incontro alle necessità della Chiesa.
♦ Furono poi gli anglosassoni che nel VII secolo inventarono il Denarius Sancti Petri, come contributo di riconoscenza e attenzione al Papa. Un senso di unità e di corresponsabilità ecclesiale che verrà conservato dai popoli europei che avrebbero aderito successivamente al cristianesimo.
♦ Più tardi, il beato Pio IX in un momento di difficoltà della Chiesa conseguente alla fine dello Stato Pontificio, normerà questo istituto con l’enciclica Saepe venerabilis (1871).
♦ Sarà, infine, il Concilio Vaticano II a chiarire il significato e il ruolo dei beni materiali per la Chiesa: «Le cose terrene e quelle che, nella condizione umana, superano questo mondo, sono strettamente unite, e la Chiesa stessa si serve di strumenti temporali nella misura che la propria missione richiede» (Gaudium et Spes 76).
♥  Ognuno è chiamato a contribuire all’Obolo di San Pietro, con un’offerta la cui entità può essere piccola o grande, ma sempre con un respiro e uno sguardo ampio.
♥  E ricordiamo: «Dio ama chi dona con gioia» (2Cor 9,7).
(don Pietro Roberto Minali, ssp)

La forza della fede – Davanti al dolore Gesù non resta mai indifferente: un papà angosciato che lo supplica di guarire la figlia dodicenne, ormai in fase terminale; e poi di una donna, che da dodici anni moriva lentamente per perdite di sangue, gli si avvicina furtiva, gli tocca il mantello e guarisce. – Il papà disperato si sente dire da Gesù: «Non temere, soltanto abbi fede!»; e la donna ammalata da dodici anni: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male». – La vera rinascita, la guarigione dalla morte e dalla malattia, è l’esito di un atteggiamento di fede nel quale si riconosce la potenza salvifica del Cristo.

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