Fede e dintorni

La mitezza del Natale per vincere l’ira

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La mitezza del Natale per vincere l’ira.

– Non è un mistero: ci arrabbiamo anche quando non dovremmo e con la nostra ira inneschiamo a volte una catena di piccoli o grandi rancori che si ripercuotono su chi ci è vicino.
– Quante volte ci becchiamo frasi dure anche da chi vogliamo bene. Che fare? La cosa migliore è finirla lì, con qualche parola mite e piena di comprensione.
– Altrimenti si potrebbe mettere in moto una crudele girandola, come vuole insegnare la breve storia di oggi.
– Un primo frutto del Natale dovrebbe essere una ritrovata mitezza. Il Santo Bambino ci invita alla mitezza – Dio irrompe nella nostra storia con mitezza umiltà e dolcezza: è questa la potenza che salva.
– “Beati i miti” dirà Gesù, perché per essere degni di accogliere il Regno di Dio non occorre appartenere a nessuna cultura o popolo o nazione, ma essere annunciatori e testimoni non della disperazione e distruzione del mondo, ma della diversa maniera di vivere nel mondo, del diverso modo di realizzare i rapporti fra l’uomo e la natura e fra l’uomo e l’uomo, senza rivalse e rancori. –  È questo lo spirito del Natale che vogliamo vivere.

 Un noto imprenditore sgridò il suo direttore perché in quel momento era arrabbiato.
♦ Il suo direttore, arrivato a casa, sgridò la moglie perché aveva speso troppo.
♦ La moglie, a sua volta, sgridò la domestica perché aveva rotto un piatto.
♦ La domestica diede un calcio al cagnolino nel quale era inciampata.
♦ Il cagnolino scappò in fretta e morse una signora che passava per la strada, perché aveva intralciato l’uscita del portone.
♦ Questa signora andò in farmacia per prendere un vaccino e curare la ferita, ma sgridò il farmacista perché la puntura del vaccino le fece male.
♦ Il farmacista, arrivato a casa, sgridò sua mamma perché non gradì la cena.

Sua mamma, anziana, gli accarezzò i capelli e baciandogli la fronte, disse: “Hai lavorato molto, e a quest’ora sei già stanco; domani ti sentirai meglio”.
In quel momento il circolo della rabbia si spezzò, perché incontrò la tolleranza, il perdono, la pace e l’amore.

Se sei entrato o stai per entrare nel circolo di rabbia, ricordati che con la mitezza, la tolleranza, il perdono, la pace e l’amore, possiamo spezzarlo!
Pensa a questo ogni qualvolta che sarai triste e scontento con qualcuno.
Il mondo può essere migliore… facciamo la nostra parte!

***

  «Una risposta mite spegne l’ira, una parola offensiva l’accende» (Prov. 15, 1).
Molti difendono la verità, però con uno spirito vendicativo, distruttivo, con un linguaggio offensivo e scherzoso. A volte vogliamo imporre la verità a grida. Ma non deve essere così: dobbiamo essere amabili e gentili con tutti. In ogni discussione la risposta mite smorza l’ira.
  Il miglior modo per mantenere la pace è usare parole dolci, se la rabbia si alza come una tempesta, la risposta dolce e calma, disperde le nubi è fa sorgere il sole e arriva la calma è la tranquillità.
Non c’è niente che attizza il fuoco della discordia come le parole dure, offensive che abbondano di insulti e recriminazione.
“L’uomo collerico fa nascere contese, ma chi è lento all’ira calma le liti” (Proverbi 15,18).

Una risposta dolce e mite disperde le nubi è fa sorgere il sole e arriva la calma è la tranquillità. Non c’è niente che attizza il fuoco della discordia come le parole dure, offensive che abbondano di insulti e recriminazione. – “L’uomo collerico fa nascere contese, ma chi è lento all’ira calma le liti” (Proverbi 15,18). – Il Santo Bambino ci invita alla mitezza – Dio irrompe nella nostra storia con mitezza umiltà e dolcezza: è questa la potenza che salva. E’ questo lo spirito del Natale che vogliamo vivere.

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