Attualità Fede e dintorni

L’Amore più grande delle praterie

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

 

L’Amore più grande delle praterie.

224a-pellerossaEcco una bella storia di missione nella terra dei pellirossa, nella quale i semplici scoprono la gioia dell’Amore. – L’uomo spesso, ancora oggi, rimane diffidente verso il suo Dio preferendo pensarlo come un duro padrone a cui deve il suo tributo di sottomissione e di sofferenze. Ma Dio non ha bisogno dei nostri doni; Egli che ha creato tutto per la nostra felicità “ha bisogno” di coprirci dei suoi doni per farci sentire quanto ci ama.

♦ Per la prima volta il missionario aveva raggiunto una tribù di pellirossa; per tutto il giorno aveva parlato dell’infinito amore di Dio per l’uomo e della morte in croce di Gesù entusiasmandoli e commuovendoli fino alle lacrime.
Concluse:
– Domani, tornerò da voi e vi dirò come ricambiare questo grande amore.
♦ Quella notte tutta la tribù vegliò in consiglio. Avevano finalmente tutti trovato il Grande Spirito della verità e dell’amore, che ama tutti gli uomini, come suoi figli, soprattutto quando il dolore pesa sul loro cuore.
Dicevano:
– Il Grande Spirito ci ama; ma chissà quanto ci costerà ripagare i suoi grandi doni. Cosa vorrà da noi?
Qualcuno supponeva:
– Forse dovremo sacrificare tutti i nostri animali.
Un altro:
– Forse dovremo lavorare per Lui tutta la vita.
Qualcuno insinuò perfino:
– Forse sarà necessario anche sacrificare qualche nostro figlio.
♦ Il giorno dopo ritornò il missionario “veste nera”.
Il capo tribù disse allora a nome di tutti:
– Abbiamo discusso tutta la notte e abbiamo deciso questo. Siamo disposti a tutto, anche a morire, pur di essere battezzati.
Ma il missionario annunciò:
– Amici, il Grande Spirito vi domanda una cosa sola: che vogliate tanto bene a Lui e che vi vogliate tanto bene tra voi! Questa è l’unica cosa da fare, per ricambiare l’Amore senza confini!
Scoppiarono urla di gioia, si iniziarono danze di festa, in onore del Dio dell’uomo bianco, che richiedeva così poco per ricambiare l’Amore più grande delle praterie.

  Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. (Vangelo di Giovanni 3,16-17).

L'uomo spesso, ancora oggi, rimane diffidente verso il suo Dio preferendo pensarlo come come un duro padrone a cui deve il suo tributo di sottomissione e di sofferenze. Ma Dio non ha bisogno dei nostri doni; Egli che ha creato tutto per la nostra felicità "ha bisogno" di coprirci dei suoi doni per farci sentire quanto ci ama.
L’uomo spesso, ancora oggi, rimane diffidente verso il suo Dio preferendo pensarlo come un duro padrone a cui deve il suo tributo di sottomissione e di sofferenze. Ma Dio non ha bisogno dei nostri doni; Egli che ha creato tutto per la nostra felicità “ha bisogno” di coprirci dei suoi doni per farci sentire quanto ci ama.

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