Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Le scimmie col cappello.
Noi adulti rimaniamo perlpessi nell’osservare nei giovani certi comportamenti, manifestati più per obbedire alle mode del momento, anziché dovuti a scelte consapevoli. Magari siamo anche svelti a giudicare, dimenticando che anche noi siamo stati ragazzi, e abbiamo “obbedito” alle mode del momento. Per un educatore, però, la sfida è grande: come trarre un risultato positivo da un comportamento strano e addirittura negativo. In una storia di Don Bosco ho trovato una risposta: saranno i loro stessi gesti a “denunciarli”; ma bisogna sapere attendere.
Per educare i suoi ragazzi all’originalità della propria persona, don Bosco raccontava:
♦ “Un venditore ambulante dell’India, attraversando una foresta: rideva vedendo le mille smorfie delle numerose scimmie. Stanco, depose il sacco pieno di berretti di cotone, ne prese uno, se lo mise in testa e si sdraiò per terra, addormentandosi.
♦ Quando si svegliò, trovò il sacco vuoto e, appollaiate intorno, molte scimmie con i suoi berretti in testa.
Come fare per riaverli?
Rincorrere le scimmie? Impresa disperata.
Attirarle con qualche frutto? Fatica inutile.
Minacciarle? Sarebbero tutte fuggite.
♥ Dopo un po’ d’inutili sforzi, il povero mercante si arrabbiò da morire e con violenza scagliò il suo berretto per terra.
♥ Ma qui sta la meraviglia: tutte le scimmie scimmiottarono quel gesto e gettarono a terra i berretti.
E allora il venditore ambulante poté ripartire con il suo sacco ancora pieno.
(fonte: L. Chiavarino).
♥♥♥ “Gli educatori sono come segretari che scrivono le lettere dettate da Gesù nei cuori dei fanciulli”.
(S. Giovanni Battista de La Salle).