Fede e dintorni

Quel bimbo solo nel deserto

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Quel bimbo solo nel deserto.

– Una storia di oggi, amara e lieta, con la cattiveria e la bontà che caratterizzano i nostri giorni.
– Il piccolo nicaraguense Wilton, tenuto in ostaggio dai narcos, viene rilasciato per primo dopo il pagamento del riscatto. Liberato nel deserto! Lo ha trovato in lacrime la polizia.
– Il suo video ha commosso il mondo. Sono stati raccolti i 5mila dollari mancanti per il rilascio della mamma, che così ha potuto riabbracciare il piccolo Wilton. Finalmente al sicuro, almeno fino a quando le autorità USA lo consentiranno per prendere la decisione sul loro asilo.
– Si fugge da qualcosa… si fugge da qualcuno… e chi dovrebbe accogliere non apre la frontiera, mentre manigoldi senza scrupoli non esitano a trattarli come fonte di un possibile guadagno. – Signore, donaci occhi per vedere e un cuore capace di accogliere.

Sulle reti sociali, nei giorni scorsi,è rimbalzata l’immagine di un bambino solo lasciato nel deserto: il suo video aveva commosso il mondo.
♦ Insieme alla mamma era tenuto in ostaggio dai narcos fino al pagamento del riscatto. Il piccolo, rilasciato per primo dopo il pagamento del riscatto, era stato trovato dalla polizia in lacrime.
♦ Ora che anche la mamma è stata liberata, mamma e figlio si sono riuniti e attendono la decisione sull’asilo.
♦ Così la storia del piccolo Wilton si avvia a un lieto fine. Almeno per ora.
Il bimbo nicaraguense di 10 anni, è stato trovato dagli agenti nella radura di La Grulla, nel deserto del Texas. Ora si è riunito alla madre, Meylin Obregón Leiva, strappata, nella notte tra mercoledì e giovedì, dalle mani dei narcos messicani.
Insieme, in un rifugio di Brownsiville, madre e figlio attendono ora che le autorità migratorie decidano se accettare la loro richiesta di asilo. O li ricaccino indietro, come la prima volta.

Frontiere chiuse e uomini schiavisti.
♦ A inizio aprile, Meylin e il figlio avevano raggiunto la frontiera statunitense dopo un lungo viaggio per le montagne di El Rama, nella costa caraibica del Nicaragua, in fuga dalla violenza dell’ex marito.
Le porte degli Usa sono, però, blindate a causa della pandemia: gli aspiranti rifugiati, con l’eccezione dei minori non accompagnati, vengono respinti. Madre e bimbo sono, dunque, stati spediti dall’altra parte del confine, in Messico.
♦ Due “deportati” in più in un fiume di migliaia e migliaia di esseri umani senza documenti e, dunque, invisibili. Prede perfette per i narcos che controllano ampie parti del Nord del Messico: i sequestri dei migranti sono un business facile e redditizio.
Nelle loro grinfie sono finiti Meylin e Wilton. Per il rilascio, i criminali hanno chiesto 10mila dollari.
♦  Il fratello di Meylin, Misael, residente a Miami, è riuscito a metterne insieme 5mila e li ha inviati ai rapitori. Questi ultimi hanno, dunque, “liberato” Wilton.
♦ O meglio lo hanno abbandonato nel deserto. Là, in lacrime, l’ha intercettato la polizia statunitense. Rimbalzato sulle reti sociali, il video del piccolo ha commosso l’opinione pubblica internazionale.
♦ Proprio grazie a una campagna social, Misael ha racimolato i 5mila dollari mancanti per il rilascio della sorella che ha potuto riabbracciare Wilton. Finalmente al sicuro, almeno fino a quando le autorità Usa lo consentiranno.
♦ Nel frattempo, il fiume di respinti continua a scorrere fra i due lati della frontiera, gettando uomini, donne e bimbi nelle braccia dei narcos.

(fonte: cf. Avvenire.it,15 aprile 2021).

Una storia amara e lieta, con la cattiveria e la bontà che caratterizzano i nostri giorni. Il piccolo Wilton, tenuto in ostaggio dai narcos, viene rilasciato per primo dopo il pagamento del riscatto. Liberato nel deserto! Lo ha trovato in lacrime la polizia. Il suo video ha commosso il mondo. Sono stati raccolti i 5mila dollari mancanti per il rilascio della mamma Meylin, che così ha potuto riabbracciare il piccolo Wilton. Ora sono al sicuro, almeno fino a quando le autorità USA lo consentiranno. intanto il fiume dei respinti alla frontiera continua a scorrere, gettando uomini, donne e bimbi nelle braccia dei narcos.

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