Attualità

San Charles de Foucauld, santo fratello universale

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

San Charles de Foucauld,
santo fratello universale.

– È uno dei 10 santi proclamati la scorsa domenica 15 maggio 2022.
– Nella udienza generale di mercoledì 18 maggio Papa Francesco ha espresso gioia per la sua canonizzazione.
– “In “Fratel Carlo” possiamo vedere un profeta del nostro tempo, che ha saputo portare alla luce l’essenzialità e l’universalità della fede”.
– Prima dell’udienza il Papa ha incontrato, nell’Auletta dell’Aula Paolo VI, un gruppo dell’Associazione Famiglia spirituale Charles De Foucauld.
– Il Papa li ha esortati a seguire l’esempio del santo, di continuare l’opera di colui che dedicò la sua vita in Africa, ai poveri, alla preghiera e alla meditazione.
– Fratello Charles de Foucauld insegna l’essenzialità del Vangelo.
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Breve profilo di San Charles De Foucauld.
♦ Prima di diventare “fratel Carlo di Gesù”, il giovane Charles, nato a Strasburgo, aveva intrapreso la carriera militare, seguendo le orme del nonno che lo aveva cresciuto quando era rimasto orfano dei genitori a 6 anni.
♦ Charles aveva accantonata la fede durante l’adolescenza, ma durante una pericolosa esplorazione in Marocco, negli anni 1883-84, in lui sorge un interrogativo: “Dio esiste?”. “Mio Dio, se esistete, fate che io Vi conosca”, fu la sua richiesta, che già assumeva i tratti di quella preghiera incessante che ne caratterizzò l’intera vita.
♦ Rientrato in Francia, De Foucauld si mette in ricerca e chiede ad un sacerdote di istruirlo.
♦ Poi si reca in pellegrinaggio in Terra Santa e lì, nei luoghi della vita di Cristo, trova la sua vocazione: consacrarsi totalmente a Dio, imitando Gesù in una vita nascosta e silenziosa.
♦ Ordinato sacerdote a 43 anni (1901), Charles De Foucauld si reca nel deserto algerino del Sahara, prima a Beni Abbès, povero tra i più poveri, poi più a Sud a Tamanrasset con i Tuareg dell’Hoggar.
♦  Vive una vita di preghiera, meditando continuamente la Sacra Scrittura, nell’incessante desiderio di essere per ogni persona il “fratello universale”.
Muore a 58 anni la sera del 1° dicembre 1916, assassinato da una banda di predoni di passaggio. Sua preziosa eredità sono i Piccoli Fratelli e le Piccole Sorelle di Gesù che vivono la particolare spiritualità di fraternità universale.
Benedetto XVI lo ha beatificato nel 2005; Papa Francesco lo ha canonizzato domenica 15 maggio 2022.

Dal discorso di Papa Francesco alla Associazione Famiglia spirituale Charles De Foucauld
(18 maggio 2022)

Gesù è Amore
♦ Sull’esempio di San Charles de Foucauld, Papa Francesco ha esortato a scoprire l’essenzialità del messaggio cristiano, soprattutto ritornando allo spirito delle origini, allo spirito di Nazaret”.
♦ Rivolgersi agli altri: questo il segreto di una vita ispirata dalla fede.
“Quant’è contento il Signore – ha sottolineato il Papa – di vedere che lo si imita nella via della piccolezza, dell’umiltà, della condivisione con i poveri!”.
♦ Papa Francesco ha ricordato poi il pensiero del discepolo, espresso nella Lettera a Maria de Bondy del 20 maggio 1915. “Dio dà il primo posto all’amore e poi al sacrificio ispirato dall’amore e all’obbedienza derivante dall’amore”.
♦ Come Chiesa abbiamo bisogno di tornare all’essenziale e non perdere di vista la purezza semplice del Vangelo”.

♦ Un altro aspetto caratterizzante la figura del santo – ha detto Papa Francesco – è quello della universalità.
“De Foucauld ha vissuto il suo essere cristiano come fratello di tutti, a partire dai più piccoli. Non aveva l’obiettivo di convertire gli altri, ma di vivere l’amore gratuito di Dio, attuando l’apostolato della bontà” nei confronti di tutti: cristiani, musulmani, ebrei e idolatri” considerandosi loro fratello, “il fratello universale”.
♦ E il Papa ha ringraziato i membri dell’Associazione per la loro “testimonianza, che fa tanto bene, specialmente in un tempo in cui si rischia di chiudersi nei particolarismi, di accrescere le distanze, di perdere di vista il fratello”.

Grazie a San Charles de Foucauld: testimonianza di Papa Francesco.
♦ Papa Francesco ha dedicato la parte finale del suo discorso ai ricordi di quando, studente di teologia, trovò nella figura di san Charles de Foucauld lo stimolo per arricchire il suo cammino di fede.
“Vorrei ringraziare San Charles de Foucauld, perché la sua spiritualità mi ha fatto tanto bene, quando studiavo la teologia, un tempo di maturazione e anche di crisi, e mi ha aiutato tanto a superare le crisi e a trovare una strada di vita cristiana più semplice, più vicina al Signore.
Io ringrazio il Santo e do testimonianza di questo, perché mi ha fatto tanto bene”.

(fonte: cf vaticannews.va/it, 18 maggio 2022).

San Charles De Foucauld ha vissuto il suo essere cristiano come fratello di tutti, a partire dai più piccoli. Non aveva l’obiettivo di convertire gli altri, ma di vivere l’amore gratuito di Dio, attuando l’apostolato della bontà” nei confronti di tutti: cristiani, musulmani, ebrei e idolatri” considerandosi loro fratello, “il fratello universale”. – Fratello Charles de Foucauld ci insegna ancora oggi l’essenzialità del Vangelo.

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