Fede e dintorni

Santa Rita e l’impossibile che ritorna

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Santa Rita e l’impossibile che ritorna.

Santa Rita, la santa degli impossibili è stata festeggiata l’altro giorno 22 maggio. La figura della Santa è da sempre collegata al dono di una rosa. Particolare che si spiega con un episodio della sua vita, quando ormai prossima alla morte era costretta a letto e si nutriva pochissimo.
– Ricevendo la visita di una parente le chiese una rosa dall’orto. La parente obiettò che si era in pieno inverno, ma Rita insistette. Rientrata a casa, la parente, con grande stupore, trovò una bella rosa sul roseto che ella colse e portò alla Santa. la quale la consegnò alle consorelle.
– E di segni “impossibili” i suoi devoti ne hanno da raccontare. L’ultimo, proprio a Roccaporena. La Santa «ferma» il bus senza freni che sta scendendo addosso ai pellegrini che fanno la processione i suo onore. Il bus finisce in un giardino. Tutti illesi. Il vescovo ha ordinato una Messa di ringraziamento alla Santa..

L’autobus senza freni.
♦ Le cronache di questi giorni ci hanno riportato storie di qualche bus carico passeggeri uscito fuori strada con feriti e un morto; o di uno scuolabus carico di scolari uscito in una scarpata e abbandonato dall’autista, con vari bambini feriti.
♦ La tragedia poteva ripetersi anche a Roccaporena, luogo natale di Santa Rita, dove era in corso la processione in onore della Santa: un bus lasciato senza freno a mano si muove e si dirige verso la processione.
Rita è la “santa degli impossibili”, e chissà se l’autista dell’autobus, che senza guida e senza freni ha iniziato la discesa, prendendo velocità nel tragitto, si è raccomandato proprio a Lei perché allontanasse i guai.
Non lo sappiamo. Ma quella corsa solitaria e rocambolesca lungo la strada di Roccaporena, proprio mentre il paese natale della Santa pullulava di fedeli, avrebbe potuto trasformarsi in tragedia.
E invece il pullman, anziché imboccare la strada principale del paese, si è fermato in un giardino dell’Opera diocesana. Danni ce ne sono stati – e anche ingenti -, ma solo alla macchina dei carabinieri.

L’autista era sceso dall’autobus, in partenza verso la Campania, per soccorrere una persona che si era ferita battendo la testa, dimenticandosi di tirare il freno a mano e lasciando incustodito il mezzo per pochi secondi.
Sono rimasti tutti illesi la cinquantina di pellegrini; l’auobus è finito contro un’auto dei carabinieri in sosta e un muro.
Tanta paura, ma nessun ferito, dunque.

L’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, in quei momenti stava accompagnando il cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi (con il quale in mattinata aveva concelebrato il solenne pontificale nel Santuario di Cascia), a visitare i luoghi ritiani di Roccaporena, quando ha assistito all’incidente.
Resosi conto dello scampato pericolo, Boccardo ha raccomandato al pro rettore del santuario della cittadina, don Canzio Scarabottini, di ringraziare Santa Rita nella Messa serale per aver evitato danni alle persone.

(fonte; cf Avvenire.it, 22 maggio 2019).

Di segni “impossibili” i devoti di Santa Rita ne hanno molti da raccontare. L’ultimo, proprio a Roccaporena, luogo natale di Rita. La Santa «ferma» il bus senza freni che stava scendendo addosso ai pellegrini che facevamo la processione i suo onore. Il bus finisce in un giardino. Rimasti tutti illesi la cinquantina di pellegrini. Il vescovo ha ordinato una Messa di ringraziamento alla Santa.

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