Fede e dintorni

Vedere il mare… come desiderio di cielo

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Vedere il mare… come desiderio di cielo.

Nei giorni scorsi in tutti i telegiornali è apparsa la notizia con le immagini di un vecchio malato portato in ambulanza che ha chiesto umilmente di poter rivedere il mare, forse per l’ultima volta; un desiderio umano carico dell’ infinito del cielo.
– Così mi è piaciuto pensarla questa piccola bella storia. Non tanto rivolta ai ricordi del passano, ai lieti momenti vissuti in compagnia sul mare, quanto invece alla immensità che l’ammalato, ogni ammalato, sta per affrontare: l’immensità del cielo, la nostra patria. Sì, perché noi, siamo stati creati per il cielo, per la felicità eterna, per Dio. E un’ambulanza col malato a bordo, ferma dinanzi all’immensità del mare, rende bene l’immagine di chi sa che sta per terminare felicemente il suo viaggio.

♦ A Carrara l’ambulanza era venuta a prendere il vecchio ammalato di 88 anni, attrezzata dell’ossigeno per alleviare la fatica del suo respiro, per essere ricoverato in ospedale in Piemonte, dove vivono i suoi figli. L’ammalato sapeva che andare era necessario e inevitabile. Forse sa che non tornerà più nella sua casa. L’ambulanza era partita, diretta verso l’ingresso dell’autostrada.
♦ Dalla barella il vecchio non vedeva niente ma sapeva bene quali paesi, quali paesaggi attraversava. Improvvisamente si fa largo nel suo cuore una domanda, così impellente che non la può trattenere: “Scusate, potremmo fermarci un momento? Vorrei vedere per un’ultima volta il mare”.
I volontari della Croce Rossa di Ivrea si guardano in faccia, tacciono un momento. L’ambulanza è attesa nell’ospedale piemontese.  Ma è così limpido, toccante il desiderio del vecchio malato, che acconsentono.
La lettiga ora gira e scende verso la costa di Massa. Un cielo di nuvole e sole, la spiaggia a poche centinaia di metri. Non c’è nessuno.
♦ L’autista si avvicina più che può, a pochi passi dall’acqua.
I ragazzi delle Croce Rossa scaricano la barella col malato sulla sabbia e l’ammalato contempla, zitto, un mare azzurro e calmo, settembrino. Dalla foto postata dalla Croce Rosse Ivrea su Facebook, pare di indovinargli in faccia un accenno di sorriso. Passano dei minuti.
“Vi ringrazio, possiamo andare”, avrà detto l’ammalato e l’ambulanza è ripartita verso l’ospedale in Piemonte.
Bel gesto, di piena umanità, quello dei giovani della Croce Rossa, che hanno accolto il desiderio del malato: “Possiamo fermarci un momento?”, perché hanno capito.

♥ Ognuno è libero di commentare il tenero episodio secondo la propria sensibilità.
A me è venuto spontaneo immaginare la fermata dinanzi alla immensità del mare come il desiderio di chi sta cercando lo scopo supremo della sua vita: “Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore non ha pace finché non riposa in Te” (S. Agostino).

(fonte per la notizia: Avvenire.it, 22 settembre 2018).

Le immagini di un vecchio malato portato in ambulanza che ha chiesto umilmente di poter rivedere il mare, forse per l’ultima volta, possono esprimere bene il desiderio umano carico dell’ infinito del cielo, la nostra patria. Sì, perché noi, siamo stati creati per il cielo, per la felicità eterna, per Dio.

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