Fede e dintorni

La malattia non è una punizione di Dio

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La malattia non è una punizione di Dio.

Quante persone, davanti alla malattia sperimentano la inevitabile la protesta contro Dio e si chiedono: «Perché proprio a me?» – Recentemente, è stato presentato al Gemelli il Libro Bianco: un guida per i 46mila malati di tumore curati ogni anno nell’ospedale romano e Monsignor Delpini, arcivescovo di Milano, invitato all’evento, ha ricordato: «La malattia non è una punizione di Dio. La sua volontà è che anche nella sofferenza si continui ad amare»..

♦ Oltre 46mila i pazienti nel 2017 hanno scelto di curarsi di tumore al Policlinico Gemelli, che ha effettuato in ambito oncologico più di un milione di prestazioni ambulatoriali e 22mila ricoveri per pazienti oncologici.
♦ Ad elencarli è il Libro Bianco dell’Oncologia del Gemelli (alla seconda edizione) che è stato presentato la mattina del 25 gennaio scorso alla Fondazione Policlinico universitario Gemelli.

Nell’occasione monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano e presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori, ha tenuto la lectio dal titolo “Padre, sia fatta la tua volontà”.
L’arcivescovo ha detto senza mezzi termini: «Davanti alla malattia, è inevitabile la protesta contro Dio e chiedersi «perché proprio a me? – Un tema quasi censurato: che cosa c’entra Dio nel dramma della malattia che coinvolge paziente, famiglia e medico? Perché Dio vuole la sofferenza?
E si crede di poter leggere l’intenzione di Dio, la quale viene immaginata come una richiesta di espiazione per una colpa, per un peccato, come forma di punizione per un male commesso… e la reazione può essere di rassegnazione oppure di ribellione e rifiuto.
Nella sofferenza che colpisce le persone, la volontà di Dio non è che la persona sia torturata, ma che la persona continui ad amare. In sostanza si può dire che la volontà di Dio è il dono dello Spirito Santo che rende possibile a tutti vivere come Gesù, amare come Gesù, soffrire e morire amando come Gesù».

E c’è poi l’azione concordata dei medici verso i pazienti: le clip dei direttori dei reparti spiegano con parole semplici le cure oncologiche, la radioterapia, le innovazioni. E le video-interviste dei pazienti aggiungono umanità e speranza di guarigione ad un percorso medico che tiene sempre al centro la persona e la sua famiglia. Quando si parla di oncologia, si ha l’esigenza di rispondere ai bisogni delle persone che cercano un aiuto affidabile e accogliente alla loro inquietudine, oltre alla cura della malattia».

♦ Questo Libro Bianco – che è anche un e-book multimediale consultabile e scaricabile dal sito del Policlinico – raccoglie filmati per raccontare storie di malati, ma anche storie di sanitari e volontari che si impegnano ogni giorno per dare una risposta esaustiva e accogliente ai pazienti con malattia oncologica. Rispondere alle domande dei pazienti nel rispetto della dignità della persona, perché intorno a quella malattia c’è una persona».

(fonte: riduzione da Avvenire.it – 25 gennaio 2018).

Davanti alla malattia sorge inevitabile la protesta contro Dio e ci si chiede: «Perché proprio a me?» – Si crede di poter leggere l’intenzione di Dio, la quale viene immaginata come una richiesta di espiazione per una colpa, per un peccato, come forma di punizione per un male commesso.. – La malattia non è una punizione di Dio. La sua volontà è che anche nella sofferenza si continui ad amare e ad essere solidali.

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