Fede e dintorni

Ascoltare con l’orecchio del cuore

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Ascoltare con l’orecchio del cuore.

– Per una comunicazione buona e pienamente umana è necessario l’ascolto di chi abbiamo di fronte. È la convinzione di Papa Francesco che il 24 gennaio scorso, memoria liturgica di san Francesco di Sales, patrono della stampa cattolica, ha pubblicato nell’annuale messaggio rivolto agli operatori delle comunicazioni sociali in vista della Giornata mondiale, la cui 56a edizione si celebrerà nel giorno dell’Ascensione ( il 29 maggio da noi).
– Il messaggio ha come tema: «Ascoltare con l’orecchio del cuore». Papa Francesco denuncia con franchezza: «Stiamo perdendo la capacità di ascoltare chi abbiamo di fronte, sia nella trama normale dei rapporti quotidiani, sia nei dibattiti sui più importanti argomenti del vivere civile».
– E’ vero che si sono sviluppati a dismisura i “media” del comunicare (social media…), ma troppo spesso questi rischiano di rimanere strumenti di pettegolezzo politico e sociale o al servizio di interessi privati. – Ecco allora la necessità di un ascolto autentico e attento, da non confondere con il curiosare al fine di soddisfare l’audience, che permette di incassare soldi, molti soldi.

Con i “social media” cresce la tendenza a origliare e spiare.
«Ciò che rende la comunicazione buona e pienamente umana è l’ascolto di chi abbiamo di fronte». Per questo Papa Francesco ha deciso di dedicare proprio al verbo “ascoltare” l’annuale messaggio rivolto agli operatori delle comunicazioni sociali.
“Bisogna porgere l’orecchio e ascoltare in profondità, soprattutto il disagio sociale accresciuto dal rallentamento o dalla cessazione di molte attività economiche”.
Attenzione, però, perché “c’è un uso dell’udito che non è un vero ascolto, ma il suo opposto: l’origliare per spiare”.
Una tentazione sempre presente e che oggi, nel tempo del social web, sembra essersi acuita è quella di origliare e spiare, strumentalizzando gli altri per un nostro interesse.
Al contrario, ciò che rende la comunicazione buona e pienamente umana è proprio l’ascolto di chi abbiamo di fronte, faccia a faccia, l’ascolto dell’altro a cui ci accostiamo con apertura leale, fiduciosa e onesta.

La fatica dell’ascolto e il “martirio della pazienza”.
Certo, l’ascolto è una “fatica”, ammette il Papa. Come affrontarla? Papa Francesco richiama quel “martirio della pazienza”, evidenziata nell’opera diplomatica del cardinale Agostino Casaroli. La virtù della pazienza si rendeva necessaria “per ascoltare e farsi ascoltare nelle trattative con gli interlocutori più difficili, al fine di ottenere il maggior bene possibile in condizioni di limitazione della libertà”.
Ma anche in situazioni meno difficili l’ascolto richiede pazienza, insieme alla capacità di “lasciarsi sorprendere dalla verità”, fosse pure solo “un frammento”.

Un apostolato dell’orecchio.
♦ In sostanza è un “apostolato dell’orecchio” quello che chiede Papa Francesco. Quello che, si spera, possa caratterizzare il processo sinodale in corso.
Ascoltare l’altro con amore per comprendere realtà a noi sconosciute.

«Preghiamo perché sia una grande occasione di ascolto reciproco.
La comunione, infatti, non è il risultato di strategie e programmi, ma si edifica nell’ascolto reciproco tra fratelli e sorelle.
Come in un coro, l’unità non richiede l’uniformità, la monotonia, ma la pluralità e varietà delle voci, la polifonia».
(fonte: cf. vaticannews.va/it, 24 gennaio 2022).

«Ciò che rende la comunicazione buona e pienamente umana è l’ascolto di chi abbiamo di fronte» E’ il centro dell’annuale messaggio rivolto da Papa Francesco agli operatori delle comunicazioni sociali in vista della Giornata mondiale, la cui 56a edizione si celebrerà nel giorno dell’Ascensione (il 29 maggio da noi). – Il messaggio ha come tema: «Ascoltare con l’orecchio del cuore». Un ascolto autentico e attento, da non confondere con il curiosare e produrre pettegolezzi al fine di soddisfare quell’audience, che permette di incassare soldi, molti soldi.

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