Fede e dintorni

Festa di San Francesco al porto di Tropea

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Festa di San Francesco al porto di Tropea.

Domenica 20 maggio 2018, solennità di Pentecoste, al Borgo dei pescatori al porto di Tropea ci sarà la celebrazione in onore San Francesco di Paola, celeste Patrono della gente di mare.
Un appuntamento che ormai da alcuni anni i tanti devoti del Santo aspettano con ansia e celebrano con grande devozione.
Alle ore 18,00 ci sarà la recita del Rosario, e alle 18,30 la celebrazione eucaristica.
Sarà elevata la preghiera della gente di mare e la celebrazione si concluderà con benedizione delle barche.
– Nel santo Patrono la gente di mare non solo ha un luminoso esempio di vita, ma trova in lui un potente intercessore presso Dio in mezzo alle molte difficoltà che comporta la vita di mare.

A Tropea, come in molte zone della Calabria e dell’Italia, la devozione per questo Santo è molto sentita, soprattutto dalla gente di mare. La chiesa-santuario di San Francesco di Paola, oggi sede della parrocchia Immacolata, da sempre continua ad essere meta di numerosi pellegrinaggi. Fu edificata nel 1543 dal nobile Giovanni Adesi in ringraziamento della protezione ricevuta dal Santo. Si eleva su un piccolo promontorio che affaccia sull’attuale porto di Tropea e domina con la sua veduta tutto il sottostante molo e parte delle mura antiche della cittadina.
♦ Alla Chiesa faceva da completamento, fino a qualche decennio fa, un piccolo convento dei Frati Minimi a cui si arriva dalla strada principale percorrendo uno stretto viottolo, all’inizio del quale è posta su un basamento una bella statua in marmo raffigurante il Santo venerato dovunque come Patrono della gente di mare e di tutta la Calabria.
L’edificio ha un’unica navata a pianta rettangolare abbastanza grande; sulle pareti laterali alcune tele del Grimaldi, pittore tropeano del diciottesimo secolo, adornano l’edificio, insieme alle tele situate tra le finestre che raccontano episodi e miracoli della vita del Santo di Paola.
L’esterno della Basilica è abbellito da un portale settecentesco scolpito in granito.
La tradizione racconta che la Chiesa fu edificata in questo luogo, perché qui il Santo giunse nel 1464 in uno dei suoi viaggi.

Le due feste a Tropea
♦ La festa principale del Santo, come ormai è consuetudine, si celebra due domeniche dopo la Pasqua, perché il 2 aprile, giorno di San Francesco, il tempo liturgico non permette di dedicare la festa al Santo.
♦ Cinquanta giorni dopo la Pasqua, nella Pentecoste, si propone la piccola ma devota festa al borgo dei pescatori, porto di Tropea. E l’attenzione è dedicata alla gente di mare: pescatori, familiari, militari della Guardia Costiera e devoti del Santo.
E con i vari segni lirurgici e tradizionali riferiti al mare alla gente che vi lavora, la celebrazione acquista un valore testimoniale e augurale per tutti coloro che sul mare lavorano e dal mare traggono nutrimento e sostegno.
Papa Pio XII nel 1943 proclamò S. Francesco di Paola celeste Patrono presso Dio di tutta la gente di mare e nel Radiomessaggio di domenica 16 giugno 1957 diede bellissime motivazioni.

Il Santo Patrono della gente di mare
Gente di mare, gente di Dio! – La gioia di questo Patronato viene vissuta dai devoti del Santo nel ricordo della tenerezza con cui lo stesso Gesù predilesse i suoi discepoli, uomini delle barche e delle reti, vivendo in mezzo a loro ed eleggendoli alla dignità di «pescatori di uomini» (Mt. 4, 19).
Pertanto, i devoti del Santo offrono l’omaggio della loro fervida devozione al loro Protettore. Lo offrono anche i naviganti che solcano gli oceani a bordo di potenti navi e gli umili pescatori delle spiagge più remote. All’omaggio si uniscono i lavoratori operosi dei porti e dei cantieri, che del mare hanno fatto la loro dimora e che il mare abbraccia, come madre d’immensa famiglia, provvedendo a ciascuno il lavoro e il sostentamento.

♥ La venerazione della gente di mare verso il Santo Taumaturgo di Paola è stata promossa dallo zelo dei suoi figli dell’Ordine dei Minimi, nelle città costiere dell’Italia, sulle navi mercantili, molte delle quali hanno voluto fregiarsi della sua sacra Immagine recante incisa l’invocazione «Ad litus educ Patriae» (Guidaci al patrio lido).
Con secolare tradizione i lavoratori del mare hanno venerato sempre il Santo di Paola come il loro benigno Protettore, il compagno fedele delle loro navigazioni sui mari, sempre pronto ad operare prodigi per salvare i suoi devoti da estremi pericoli.
Ne sono testimoni le varie chiese sorte in suo onore in quasi tutte le città marittime italiane, affinché fossero centri di vita cristiana per i marinai e rifugio di preghiera ai loro familiari. Basta ricordare Napoli, Rimini, Ancona, Bari, Palermo, Messina, Milazzo, Cagliari, ed infine, Genova, dove dal colle su cui sorge il santuario di S. Francesco, ogni sera, la voce della sua storica campana invita i fedeli ad innalzare preghiere per i lavoratori del mare.

La particolare ammirazione e devozione dei lavoratori del mare verso S. Francesco di Paola non trae motivo soltanto dai miracoli fatti a loro favore, ma anche dalle eccelse virtù che adornarono la sua vita, alcune delle quali corrispondono mirabilmente all’indole e alle doti naturali della gente di mare.
Infatti in S. Francesco sono ammirate soprattutto l’umiltà e la semplicità della vita, il rigore delle sue penitenze, la sua carità verso il prossimo, e molto più il suo amore verso Dio, da cui derivava il suo taumaturgico potere.
♥ La gente di mare stima in alto grado tali virtù, poiché essa stessa è portata naturalmente alla semplicità e alla essenzialità. Infatti vive quasi di continuo fra le austerità e le durezze del lavoro, si comporta con coraggio nei pericoli, ed esercita la solidarietà e il servizio del prossimo.
Queste virtù cristiane diventano feconde e meritorie per la vita eterna. E il Santo ne svela il segreto nel motto che si legge nelle sue immagini, che egli considerava come la missione affidatagli da Dio sulla terra: «Charitas», l’amore verso Dio e verso il prossimo.
E mentre il mare eleva dolcemente alla contemplazione delle cose eterne, invita anche ad accogliere, adorare, amare e servire Dio e i propri fratelli.

Gente di mare, gente di Dio! – La gioia di questo Patronato viene vissuta dai devoti del Santo nel ricordo della tenerezza con cui lo stesso Gesù predilesse i suoi discepoli, uomini delle barche e delle reti, vivendo in mezzo a loro ed eleggendoli alla dignità di «pescatori di uomini» (Mt. 4, 19). Anche a Tropea la gente di mare, devota del Santo, offre ogni anno l’omaggio della sua fervida devozione al caro Protettore. Il mare eleva dolcemente alla contemplazione delle cose eterne e invita anche ad accogliere, adorare, amare e servire Dio e i propri fratelli.

 
Il video in HD della festa del 2017
 

 

Condividi l'articolo