Fede e dintorni

Il pane di Sant’Antonio

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il pane di Sant’Antonio.

– I fedeli di S. Antonio, nelle loro comunità, domenica 13 giugno hanno celebrato la sua festa e le devozioni legate al suo culto con le varie benedizioni, compresa quella del pane: il pane di Sant’Antonio o pane dei poveri.
– Ma le restrizioni per il coronavirus ancora in in atto (ma ormai transitorie) non hanno permesso una uguale celebrazione dappertutto. Quindi è prevalso il buon senso e l’attenzione reciproca nel conservare la tradizione, trattandosi pur sempre di tradizioni religiose.
– E così in molti luoghi si è celebrato questo rito del pane, mentre in altri si è preferito di no: i fedeli hanno “dovuto concordare”.
– La benedizione del pane di Sant’Antonio nel corso dei secoli ha sensibilizzato concretamente i fedeli alla carità e alla solidarietà, diventando una delle istituzioni sociali non governative più grandi al mondo nell’aiutare poveri e immigrati. – In moltissime chiese del mondo c’è un’immagine di Sant’Antonio da Padova, e accanto una scatola per le offerte con scritto “Pane di Sant’Antonio”: un pane che è carità e solidarietà.

Origine della benedizione del pane.
♦ Una vota, anni dopo la canonizzazione del Santo, una leggenda francescana racconta che vicino Padova a una madre che stava lavorando nei campi cadde il figlio in una cisterna. Quando lo recuperò era morto annegato. La madre andò di corsa all’altare di Sant’Antonio, chiedendogli di restituire la vita al figlio e promettendo di dare ai poveri una quantità di grano pari al peso del bambino.
♦ Alla fine della supplica, il bambino si rianimò e poi tornò normale.
La donna prese il grano, fece il pane e lo distribuì ai poveri. Per questo, all’inizio l’opera del Pane di Sant’Antonio venne chiamata “Peso dei bambini”, poi “Pane dei Poveri” e infine “Pane di Sant’Antonio”.
Il giorno della festa del santo, il 13 giugno, nelle chiese dedicate al santo si distribuiscono ai fedeli che vanno a Messa dei panini in ricordo del “Pane di Sant’Antonio”.

Verso una carità universale.
♦ In moltissime chiese del mondo c’è un’immagine di Sant’Antonio da Padova, e accanto una scatola per le offerte con scritto “Pane di Sant’Antonio”. Cos’è, e a cosa serve? A sostenere le opere di carità fatte in tutto il mondo nel nome Sant’Antonio.
L’opera di Sant’Antonio è forse la più antica opera caritativa della Chiesa cattolica tra quelle oggi esistenti, e una delle istituzioni sociali non governative più grandi al mondo.
♦ Sant’Antonio ha realizzato moltissimi miracoli già in vita, e amava molto i poveri, che accorrevano da lui chiedendogli del pane. Per questo, in non poche immagini il santo appare con il Bambino Gesù in braccio, un libro e una pagnotta, sul libro o sulle mani.
♦ Nella chiesa del convento francescano dell’Aracoeli a Roma c’è un quadro del Pinturicchio in cui Sant’Antonio appare con un libro nella mano destra e sopra del pane.

Un santo, amico dei poveri.
♦ Sant’Antonio ha vissuto nel XIII secolo. È stato un grande predicatore e molto generoso con i poveri e i bisognosi e nei confronti di chi subiva ingiustizie da parte dei potenti dell’epoca.
Un giorno gli si presentò un gruppo di poveri che non avevano da mangiare. Egli andò nella cucina dei frati, prese tutto il pane che c’era e lo diede loro. Quando gli altri frati arrivarono, videro che le ceste del pane erano vuote e chiesero spiegazioni ad Antonio, che disse di guardare bene nelle ceste. I frati lo fecero e videro che erano piene di pane.
♦ Sant’Antonio era così dedito ai poveri e talmente pieno di saggezza che quando predicava molti lo consideravano un santo vivente. – È stato il santo canonizzato nel minor tempo: sono trascorsi infatti solo undici mesi dalla sua morte (13 giugno 1231) alla sua canonizzazione (30 maggio 1232).

L’opera di Sant’Antonio.
♦ Anche se all’inizio l’opera di Sant’Antonio consisteva nel dare il pane ai poveri, in seguito è risultato più pratico offrire delle monete, perché il pane, se non veniva ritirato in tempo, poteva guastarsi.
Le elemosine a Sant’Antonio servono oggi anche ad aiutare le famiglie dei migranti che non hanno di che vivere, a pagare gli affitti arretrati, a lottare contro alcolismo e droga, ad aiutare economicamente il Terzo Mondo e per ospizi e centri di educazione dei migranti.
Sant’Antonio continua a fare favori a chi si accosta a lui con cuore umile, ed è patrono di molte categorie di persone, tra cui i poveri, chi cerca un partner e i celiaci. È anche il santo da invocare per ritrovare oggetti perduti.

(fonte: cf Aleteia.or, 14/06/21).

I fedeli di S. Antonio, nelle loro comunità, domenica 13 giugno hanno celebrato la sua festa e le devozioni legate al suo culto con le varie benedizioni, compresa quella del pane: il pane di Sant’Antonio o pane dei poveri. – Ma le restrizioni per il coronavirus (ancora in in atto, ma ormai transitorie) non hanno permesso la celebrazione dappertutto. – La benedizione del pane di Sant’Antonio nel corso dei secoli ha sensibilizzato concretamente i fedeli alla carità e alla solidarietà più vasta, diventando una delle istituzioni sociali non governative più grandi al mondo nell’aiutare poveri e immigrati.

Condividi l'articolo