Fede e dintorni

Imparare dagli emarginati

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Imparare dagli emarginati.

– Quante volte abbiamo mancato verso queste persone: forse abbiamo avuto anche atteggiamenti di bullismo verso di esse, credendo di farci belli sulla loro pelle. Fortunatamente qualcosa sembra essere cambiato.
– Bisogna imparare dagli errori commessi. Bisogna imparare dalle situazioni che ci sorprendono e dalle persone emarginate che incontriamo. Perché è proprio sulla strada dell’emarginazione che Dio ci trova e ci salva.
– Gesù ha contestato quelli che si sentivano a posto e disprezzavano gli emarginati (lebbrosi, pubblicani, prostitute, peccatori). Con l’attenzione e l’accoglienza rivolta a queste persone sembra dirci: «Guarda che se tu non ti senti ai margini, non avrai salvezza! Questa è l’umiltà, la strada della umiltà: sentirsi tanto emarginato da avere «bisogno della salvezza del Signore. E solo lui salva; non la nostra osservanza dei precetti».
– Dovremo imparare ad accogliere come la terra accoglie il seme: essa non domina il seme, ma lo riceve, lo nutre e lo fa germogliare.

Il viaggiatore silenzioso.
♦ Una volta un presidente regionale salì su un treno con il suo seguito.
Tutti notarono che nella stessa carrozza era seduto un uomo mal vestito e con gli occhi chiusi.
Sia le persone del seguito che lo stesso presidente vollero scherzare di cattivo gusto e iniziarono a stuzzicarlo. Provocavano l’uomo con battute e umiliazioni.
Quando il treno raggiunse una data stazione, l’uomo mal vestito scese.
Fuori c’era una folla che lo aspettava e lo accolse con molta gioia e segni grandi onori. Era il maestro più noto e più caro di quella regione.
Immediatamente il presidente scese dal treno, andò verso di lui e si scusò per le parole di cattivo gusto che gli avevano rivolto.
Il maestro gli rispose: “Sarete perdonato solo se attraverserete l’intera regione e vi inginocchierete davanti ad ogni uomo povero e mal vestito e chiederete perdono per quello che avete fatto”.
Il maestro aveva ragione, perché il presidente non conoscendolo, con le sue umilianti parole non raggiunse lui, ma tutti gli emarginati della regione, che erano certamente molti.

Gesù insegnò: “Il re risponderà loro, dicendo: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. ” (Mt 25:45).

(Fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).

Quante volte abbiamo mancato verso queste persone: forse abbiamo avuto anche atteggiamenti di bullismo verso di esse, credendo di farci belli sulla loro pelle. Fortunatamente qualcosa sembra essere cambiato. – Bisogna imparare dagli errori commessi. Bisogna imparare dalle situazioni che ci sorprendono e dalle persone emarginate che incontriamo. Perché è proprio sulla strada dell’emarginazione che Dio ci trova e ci salva. Dovremo imparare ad accogliere come la terra accoglie il seme: essa non domina il seme, ma lo riceve, lo nutre e lo fa germogliare.

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