Attualità

La settima edizione di Teatro d’aMare

Riparte a Tropea il festival che prova a far luce sulla scena teatrale contemporanea

Si comincerà il 31 agosto alle ore 19.00 con l’anteprima del festival che prevederà in apertura Calabria e Cultura dal basso

La settima edizione di Teatro d’aMare è alle porte: il 31 agosto a Tropea riparte il festival che prova a far luce sulla scena teatrale contemporanea. Tutti gli spettacoli in cartellone si terranno all’interno del Giardino del Museo Diocesano in Via Glorizio nel Centro Storico. Il tema scelto quest’anno dai direttori artistici Maria Grazia Teramo e Francesco Carchidi è il tema della casa, laddove per casa non si intende solo il luogo fisico della dimora ma anche tutto quello che dal punto di vista simbolico circonda le mura domestiche. Tutte le compagnie ospiti di questa edizione declinano a modo loro i conflitti che si nascondono nelle dinamiche familiari. Ogni compagnia lo fa attraverso la sua poetica e attraverso un’urgenza autobiografica che ha favorito la creazione dell’opera.
Si comincerà il 31 agosto alle ore 19.00 con l’anteprima del festival che prevederà in apertura Calabria e Cultura dal basso, una tavola rotonda/dibattito che coinvolge alcune realtà che programmano cultura senza ricevere continuativamente finanziamenti regionali o europei. Questo tavolo di confronto si pone come traguardo la possibilità di creare sinergie con le altre realtà del luogo alla ricerca di strategie comuni per realizzare gli obiettivi diversi che si pongono le varie associazioni invitate all’interno dei loro territori. A seguire verrà presentato il progetto video Il cielo in terrazza di Alessandra Cristiani (danzatrice), Giuseppe Pascale (videomaker) e Pakkyone (musicista), un progetto che si pone l’obiettivo di tradurre in audiovisivo il tema dell’edizione 2023 del festival (la casa) attraverso la lente degli scorci più mozzafiato di Tropea. La terrazza all’interno di una casa è spesso sinonimo di sospensione dalla vita quotidiana e di conseguenza dai problemi che accompagnano la vita quotidiana. La terrazza è quel luogo in cui il cielo e le nuvole dialogano con le persone. Le terrazze abitate da Alessandra Cristiani sono luoghi spesso inaccessibili ai più, dove il paesaggio urbano si integra perfettamente con le bellezze naturalistiche di Tropea. Il risultato sarà una video-performance immersiva. A seguire verranno anche presentate le mostre che abiteranno i luoghi del festival: Alchimia dell’incontro di Nadia Riotto, Octopus Vision di Federica Armeni, Visioni di Tommaso Donato, Frammenti onirici di Iside Callipo, Tonnart_ di Miriana Pirrottina, Scogli degli Dei di Giancarlo Colloca e Il teaser video. Una forma di promozione per le arti sceniche di Tuttoteatro.com .
Una volta inaugurata la mostra avrà luogo la performance di danza Sedentario di Lorenzo Covello.
L’1 settembre il festival entra nel vivo: alle 20.00 ci sarà l’esito di un altro progetto speciale di Teatro d’aMare e vale a dire RedReading#13 – Un giorno bianco che altro non è se non l’esito degli Esercizi sull’abitare, una pratica svolta dalla compagnia Bartolini/Baronio. Una pratica che si trova a metà strada tra l’esperienza teatrale, la ricerca antropologica, l’installazione artistica, la condivisione di storie, memorie e saperi, in cui il tempo e lo spazio co-abitano in una casa orizzontale, aperta e in perenne cambiamento. Bartolini/Baronio raccolgono testimonianze sotto forma di video, audio, immagini, che vengono poi rielaborate e condivise in una traduzione scenica ogni volta diversa, nelle forme e nelle modalità. Ogni tappa è un giorno bianco, una pagina vuota da cui ripartire per guardarsi dentro e nutrirsi del territorio abitato nei giorni della residenza.
Alle 22.00 all’interno della Biblioteca del Museo Diocesano prenderà vita invece la figura di una zia che si ritrova a dover educare un nipote senza avere i mezzi per comprendere lo scarto generazionale che li separa. Lo spettacolo in questione si chiama La buona educazione ed è il terzo spettacolo della Trilogia della fine del mondo ideata e realizzata dalla Piccola Compagnia Dammacco. In scena ci sarà Serena Balivo (Premio UBU come migliore attrice under 35 nel 2017), la regia e la drammaturgia è affidata a Mariano Dammacco (Premio UBU come miglior testo nel 2021). La buona educazione verrà replicato anche il 2 settembre alle ore 22.00.

Il 2 settembre alle ore 20.00 Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani presentano Mio padre non è ancora nato, secondo spettacolo della Trilogia dei legami. Lo spettacolo approfondisce il rapporto padre/figlia e di conseguenza l’evaporazione della figura del padre. I figli non hanno più neanche la chance dello scontro generazionale con padri di una vecchiaia che apparentemente non invecchia. I figli diventano semplicemente coetanei e i ruoli si ribaltano.

Il festival si chiuderà il 3 settembre. Alle 19.00 c’è la presentazione del libro Uno strappo nella rete che raccoglie le recensioni teatrali di Renato Nicolini (architetto e politico con la passione per il teatro) per Tuttoteatro.com. Il volume è a cura di Mariateresa Surianello.
La serata continua alle ore 20.00 con Dammi un attimo nella Corte del Museo Diocesano. Lo spettacolo è scritto e diretto da Francesco Aiello e Mariasilvia Greco che sono anche in scena insieme ad Elvira Scorza, la produzione è stata affidata a Teatro Rossosimona. Dammi un attimo mette in luce le difficoltà presenti nella nostra epoca nel decidere di fare un figlio e lo fa mettendo in scena una coppia che ha rinunciato al desiderio di avere un figlio. I motivi che hanno portato a questa decisione sono lo spunto che dà vita alla trama.
Sempre il 3 settembre, alle ore 22.00 nella Biblioteca del Museo Diocesano si chiuderà il festival con Io muoio e tu mangi! , spettacolo che riflette con umorismo cinico sul tema dell’eutanasia. In scena la compagnia Quotidiana.com formata da Paola Vannoni e Roberto Scappin. Io muoio e tu mangi! racconta delle quotidiane visite di una figlia al padre morente e indaga attraverso il delirio delle stanze d’ospedale la poca dignità riservata a una morte, alla fine di un uomo. Questa riflessione ironica e al contempo amara chiuderà le riflessioni sotto forma spettacolare che Teatro d’aMare compirà sul tema della casa.Teatro d’aMare è un festival organizzato dall’associazione LaboArt Tropea in sinergia con il Comune di Tropea e con l’azienda LaboApartments.

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Redazione
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