Fede e dintorni

LA SOLIDARIETÀ CHE NOBILITA NAPOLI

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

La solidarietà che nobilita Napoli.

– La solidarietà dei napoletani nelle difficoltà della vita ha sempre sorpreso l’opinione pubblica. Il “caffè sospeso al bar” è stata una invenzione solidale che si è sparsa in tutto il mondo: quanti poveri ne beneficiano.
– Ed ora con l’emergenza Covid, a Napoli sono venute su altre forme più impegnative di solidarietà: 1. Il paniere solidale; 2. il tampone solidale; 3. il tampone sospeso.
– Sono forme di solidarietà che forse non risolvono i problemi di una città, ma che un aiuto immediato e concreto lo danno ai più bisognosi, rivelando lo spirito umanitario di una città troppo spesso messa alla berlina di una commiserazione moralistica.
– E soprattutto il messaggio è chiaro, immediato, e formativo per i più giovani, anche quelli allo sbando: “Quello che ho te lo do!”. – Questo bisogna raccontare di Napoli, la Napoli solidale, la Napoli fattiva.

1. Il “panaro solidale”, cioè il paniere solidale.
♦ A Napoli è ritornato il “panaro solidale”: “Chi ha metta, chi non ha prenda”.
L’occasione l’ha data l’emergenza Covid. I negozi della città hanno riattivato i garzoni per consegnare i prodotti direttamente a casa, e le signore anziane hanno così potuto rispolverare questa antica tradizione.
 Ma Napoli ha indubbiamente superato se stessa con l’iniziativa del “panaro solidale”.
In Via Santa Chiara, nel centro storico di Napoli, è comparso infatti un cesto molto particolare, con un cartello che riportava la seguente frase: “Chi può metta, chi non può prenda”.
Un invito che richiama subito alla mente la frase scritta sul cestino di San Giuseppe Moscati. Il medico santo, che passò la vita al servizio dei poveri, invitava le persone più abbienti a fare un’offerta, e i poveri a prendere il denaro di cui avevano bisogno.
Allo stesso modo, due cittadini partenopei, Giuseppina Andelora e e Angelo Picone, hanno deciso in tempo di emergenza di mettersi al servizio dei bisognosi. Ogni giorno Giuseppina e Angelo preparano da mangiare per nove senzatetto, e giù dal loro balcone a via Santa Chiara calano il “panaro solidale”. E non sono pochi a rispondere. Una solidarietà a chilometri zero.

2. Il tampone solidale e il “tampone sospeso”.
♦ A Napoli, dopo il caffè è arrivato il “tampone sospeso”, un test Covid per i meno abbienti.
Dal 17 novembre nella Basilica di San Severo, fuori le mura nel quartiere Sanità a Napoli, è cominciata l’iniziativa “Il Tampone Solidale e il Tampone Sospeso”, un’iniziativa per consentire alle persone meno abbienti di accedere alla campagna di Covid screening al costo sociale di 18 euro, e che, come il caffè, può essere persino donato: il “Tampone Sospeso”.
Già prima della partenza, ci sono state ben 500 prenotazioni fa sapere l’associazione “SaDiSa, Diritti in Salute”, insieme alla “Fondazione Comunità di San Gennaro Onlus” e in collaborazione con la Farmacia Mele di Ersilio Mele e la Presidenza della Municipalità 3 di Napoli.

Anche a Napoli Est è partito il progetto di tampone solidale completamente gratuito per le famiglie in difficoltà.  Grazie alla collaborazione tra la Fondazione Famiglia di Maria, la Farmacia Centrale Ciamillo e i “Farmacisti attivi sul territorio” dal 21 novembre, tutti i sabati, è attivo il progetto ‘O teng e to dong’ (ce l’ho e te lo do) per aiutare a contrastare il covid e cercare tutti uniti di uscire dall’emergenza. “Se stai a problemi vieni in Fondazione per un tampone gratis. Se puoi aiutare, regala un tampone a chi non può” è lo slogan dell’iniziativa.
Si è allargata dunque la solidarietà in questo campo dopo l’esperimento partito nel Rione Sanità.
“Questo tipo di iniziative sono fondamentali per dare una risposta concreta ai bisogni del territorio, soprattutto in periodi come questo” è il commento della presidente della Fondazione, Anna Riccardi.
“Ci auguriamo che anche altre associazioni in tutta la città possano seguire questa strada. Vorremmo anche lanciare un appello: facciamo rete, uniamoci per combattere il covid attraverso la prevenzione e gli screening, come faremo noi con questa iniziativa di tampone solidale”.

L’importanza della solidarietà.
♦ Domanda: – Ma come nasce questa iniziativa?
“Mi sono chiesta – risponde la Riccardi – “Che cosa posso fare io come presidente della Fondazione Famiglia di Maria per questo territorio, per questa città? Devo fare un atto concreto, qualcosa di importante e cioè immettere il seme della prevenzione. Per questo faremo il tampone sospeso, tampone rapido per essere precisi nell’informazione. Oggi è il momento di fare qualcosa per gli altri e io sono in campo”.

– “Come presidente di Fast, Farmacisti attivi sul territorio, sono felice perché ha preso il via questo progetto che prevede il tampone sospeso per i bisognosi – spiega Pietro Carraturo,titolare della Farmacia Centrale Ciamillo – Riusciremo in questa iniziativa grazie a tutti coloro che si passeranno una mano sul cuore e doneranno un tampone già pagato per le persone bisognose.
Questa è una cosa importantissima, davvero unica. Ringrazio la presidente Anna Riccardi, il Comune di Napoli, il presidente dell’ordine dei farmacisti di Napoli Vincenzo Santagata, il presidente di Federfarma Napoli Riccardo Maria Iorio.
Credo che queste siano le cose che bisogna raccontare di Napoli, la Napoli solidale, la Napoli fattiva”.
(fonti varie dal web).

La solidarietà dei napoletani nelle difficoltà della vita ha sempre sorpreso l’opinione pubblica. Il “caffé sospeso al bar” è stata una invenzione solidale che si è sparsa in tutto il mondo: quanti poveri ne beneficiano. Ed ora con l’emergenza Covid, a Napoli sono venute su altre forme più impegnative di solidarietà: 1. Il paniere solidale; 2. il tampone solidale; 3. il tampone sospeso. – Sono forme di solidarietà che forse non risolvono i problemi di una città, ma che un aiuto immediato e concreto lo danno ai più bisognosi, rivelando lo spirito umanitario di una città troppo spesso messa alla berlina di una commiserazione moralistica. – E soprattutto il messaggio è chiaro, immediato, e formativo per i più giovani, anche quelli che sono allo sbando: “Quello che ho te lo do!”.

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