Fede e dintorni

Natale 2018 con i francobolli disegnati in carcere

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Natale 2018 con i francobolli disegnati in carcere.

Gli auguri di Natale quest’anno si potranno ricevere e mandare con due francobolli disegnati in carcere.
– Un detenuto del carcere milanese di Opera è l’autore dei disegni utilizzati dalle Poste Vaticane per i francobolli emessi per questo Natale. L’iniziativa è nata nel progetto “Filatelia nelle carceri”.
– Il più sorpreso è proprio l’autore dei disegni, Marcello D’Agata, detenuto del carcere milanese di Opera. Mai avrebbe pensato di poter diventare l’autore di due disegni utilizzati per la creazione di un francobollo. E men che meno per simboleggiare il Natale e per le Poste Vaticane. Coltivare un’arte dietro le fredde sbarre di un carcere può aprire l’infinito.
– Il Giubileo dei detenuti nell’Anno della Misericordia 2016, invitò la pubblica opinione a una ad una nuova mentalità, che vede nella cella non una punizione, ma una possibilità di riscatto. Ecco una prova.

Mai avrebbe pensato di poter diventare l’autore di due disegni utilizzati per la creazione di un francobollo. E men che meno per simboleggiare il Natale e per le Poste Vaticane. Il più sorpreso di tutto questo è proprio lui Marcello D’Agata, detenuto del carcere milanese di Opera, “da quasi un quarto di secolo”, scrive l’uomo in un articolo pubblicato sull’Osservatore Romano. Da sempre appassionato di disegno, ha rafforzato questa sua passione negli ultimi anni grazie a un progetto denominato “Filatelia nelle carceri”, promosso dal giornalista Danilo Bogoni.

“Con il disegno ho riacceso la speranza”
♦ “Avevo smesso di fare i miei scarabocchi da diversi anni – racconta D’Agata – e le scelte sbagliate mi hanno portato qui dentro. Qualche anno fa la direzione del carcere di Opera ha permesso a un gruppo di detenuti di partecipare a un corso di disegno, la fonte di ispirazione e le capacità assopite hanno ripreso vita”. Poi il progetto filatelico e l’incontro con le Poste Vaticane.

La scelta delle Poste Vaticane
♥ “Gli ultimi tra gli ultimi – si legge nel comunicato ufficiale dell’Ufficio filatelico e numismatico del Vaticano guidato da Mauro Olivieri – sono da sempre nel cuore di papa Francesco e sulla loro situazione più volte si è pronunciato: quelli che sono in carcere stanno scontando una pena, una pena per un errore commesso. Ma non dimentichiamo che, affinché la pena sia feconda, deve avere un orizzonte di speranza”.
♥ “Affidare la realizzazione dei francobolli di Natale a Marcello D’Agata – assicura Mauro Olivieri – è stato un segno di speranza, fiducia e fede nel prossimo e nella sua possibilità di comprendere il male fatto e di recuperare.
Sono proprio gli ultimi degli ultimi quelli che, secondo l’insegnamento di Gesù, meritano maggiormente la nostra attenzione”.
♥ E lo stesso Olivieri, assieme all’arcivescovo di Milano Mario Delpini, è stato presente nel carcere di Opera per la presentazione ufficiale dei francobolli.

I due soggetti utilizzati per il Natale 2018
Si tratta di due soggetti.
Il primo – del valore facciale di 1,10 euro, rappresenta la Madonna con alla spalle un angelo e in alto una colomba bianca, ricordando di fatto l’Annunciazione dell’arcangelo Gabriele a Maria.
♥ Il secondo soggetto – del valore facciale di 1,15 euro – rappresenta una donna che culla tra le braccia un bambino, sempre sovrastata da una immagine stilizzata di colomba (lo Spirito Santo).
Una bella immagine di Natività che esprime grande tenerezza.
(fonte: cf Avvenire.it, 9 novembre 2018).

«Ero in carcere e siete venuti a trovarmi» – Il Giubileo dei detenuti nell’Anno della Misericordia 2016, aveva invitato la pubblica opinione a una ad una nuova mentalità, che vede nella cella non una punizione, ma una possibilità di riscatto. – Testimoniava un sacerdote in visita ai carcerati con alcuni volontari: “Quello che più mi ha colpito è stato il dialogo informale con alcuni detenuti, subito dopo la Messa: c’era chi mi raccontava la sua storia, chi chiedeva una preghiera, chi aveva semplicemente voglia di parlare. In tutti ho avvertito una speranza di rinascita, un desiderio di cambiare in fondo al cuore”.

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