Politica

Presidio ospedaliero nell’abbandono

Mala sanità

Corale denuncia del consiglio comunale che chiede la sua riqualificazione

Ospedale di Tropea – foto Libertino

Al centro del dibattito del consiglio comunale, la corale denuncia in merito allo stato di abbandono in cui versa l’ospedale civico di Tropea. Se da una parte, dai banchi dell’opposizione, il consigliere Domenico Tropeano ha informato i presenti sull’inizio dei lavori di sistemazione dei locali dove sarà ubicata la macchina della Tac, in funzione prima dell’estate, dall’altra il lungo racconto dei consiglieri della storia infinità del depauperamento che, negli anni, ha generato questo degrado. Sul tavolo dell’accesa discussione, il reparto d’Ortopedia che rimane chiuso nonostante i lavori di ristrutturazione siano stati conclusi da tempi immemorabili. “Si tratta del frutto – ha spiegato Tropeano – di una precisa volontà politica guidata da sottili giochi di potere che vorrebbero spostare tutto su Vibo”. Allo stesso tempo, il sindaco Antonio Euticchio ha spiegato che il problema va visto nella sua complessità. “Tranne la divisione di Medicina – ha detto – per tutte le altre non esiste un medico primario. Questo vuol dire farle dipendere da Vibo. Bisogna capire, all’interno del Piano sanitario regionale, cosa si vuole fare di questo ospedale. Tropea, quale centro turistico calabrese, necessita di una struttura seria, dato che le vie di mezzo non servono a nulla”. Da tutti, quindi, la necessità di un incontro coi vertici della Sanità regionale. In merito al mercato settimanale, da ieri sospeso, il sindaco ha informato i presenti della riunione prevista per martedì prossimo con il legale degli ambulanti per la soluzione alla riapertura. All’ordine del giorno, l’approvazione della convenzione per la Stazione unica appaltante. Nino Macrì ha puntato l’indice contro il relativo procedimento istitutivo che lo scorso 25 ottobre è stato siglato dall’Amministrazione provinciale e da tutti i comuni su proposta della Conferenza Permanente e dalla Prefettura. “una procedura illegittima – ha detto – che ha esautorato il consiglio provinciale e 50 consigli comunali delle proprie esclusive competenze”. Allo stato dei fatti, Tropea con l’attuale approvazione adempie a quanto stabilito per legge.

Condividi l'articolo