Fede e dintorni

Quando le domande dei bambini mettono in crisi

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Quando le domande dei bambini mettono in crisi.

– Tutti facciamo l’esperienza di essere interrogati dai bambini: le domande aprono a loro il mondo degli adulti e la realtà che li circonda.
– Non di rado si finisce con l’essere messi in imbarazzo dalla loro semplice logica, che a volte mette in crisi la “presunzione” di adulti.
– Anche i Santi sono stati messi in imbarazzo dalle domande dei bambini.
– La spiritualità di San Charles de Foucauld continua ad affascinare ancora oggi anime in ricerca di Dio e del senso della vita, trovando poi risposte nella concretezza della vita.
– Fa bene sapere che all’inizio della avventura spirituale di questo eccezionale santo ci fu una semplice domanda di una nipotina che lo mise in crisi: “Per Gesù cosa hai fatto?”. E la sua vita cominciò a diventare un altra di fronte a questa semplice provocazione. – Il brillante ufficiale francese, Charles de Foucauld, trovò la forza di cambiare.
– Ecco, in breve, la piccola storia..

Per Gesù cosa hai fatto?
♦ Il brillante ufficiale francese, Charles de Foucauld, stava raccontando in una riunione di famiglia i meravigliosi episodi della sua spedizione in Marocco, quando la sua nipotina gli pose una mano sulle ginocchia e chiese tranquilla:
– Zio, hai fatto tante cose; ma per Gesù cos’hai fatto?
E il grande esploratore del deserto africano, rimase pensieroso, senza più parlare per l’intera serata: quella frase lo aveva scioccato.
Fino allora cosa aveva fatto per il buon Dio? Nulla!

Gli occhi allora gli si aprirono.
L’indomani corse da un vecchio compagno di studi, l’abbé Huvelin, per confessarsi e chiedere luce. Cambiò vita. Si consacrò a Gesù.
Passò parecchi anni nella preghiera e nella meditazione, ospite nelle trappe; poi decise, per imitare in tutto il suo Salvatore, di andare ad abitare a Nazaret.

Il gemito di un morente.
A Nazaret un giorno, la sua profonda preghiera fu disturbata da lamenti e gemiti: nella casa accanto un mussulmano moriva nella più estrema miseria sua e della sua famiglia.
Allora Charles de Foucauld ripensò alla luce della carità di Cristo tutta la sua vita: poteva egli rimanere solo ed isolato con Dio, mentre i suoi fratelli morivano disperati?
Decise d’essere come loro, di farsi amico di chi non ha amici.

Sacerdote nel deserto.
♦  Ordinato sacerdote a 43 anni (1901), Charles De Foucauld si recò nel deserto algerino del Sahara, prima a Beni Abbès, povero tra i più poveri, poi più a Sud a Tamanrasset con i Tuareg dell’Hoggar.
♦  Passò gli ultimi anni della sua esistenza nel Sahara, vivendo in tutto la vita degli abitanti dell’Hoggar.
Secondo il suo progetto ed esempio, nacquero le “Fraternità del deserto ” dei Piccoli Fratelli e delle Piccole Sorelle di Gesù, oggi sparsi dolcemente e umilmente in tutto il mondo, mescolati con i più poveri.Vi trascorse tredici anni occupandosi nella preghiera (a cui dedicava undici ore al giorno) e nel comporre un enorme dizionario di lingua francese-tuareg (usato ancor oggi), utile alla futura evangelizzazione.

La sera del primo dicembre 1916, la sua abitazione – sempre aperta a ogni incontro – fu saccheggiata da predoni.
Il cadavere fu ritrovato presso l’ostensorio che conteneva l’ostia, quasi per un’ultima adorazione.
È stato beatificato in San Pietro il 13 novembre 2005 da Benedetto XVI.
È stato canonizzato in San Pietro il 15 maggio 2022 da Papa Francesco.

Un pensiero di fratel Charles de Foucauld.
Più si dà al Signore e più egli rende.
Ho creduto di dar tutto lasciando il mondo ed entrando nella trappa: ho ricevuto più che non avessi donato…
Ho creduto ancora di dare tutto lasciando la trappa: sono stato colmato senza misura…
Godo infinitamente d’essere povero, vestito come un operaio, come un domestico, in questo umile stato che fu quello di Nostro Signore, e, per un eccesso eccezionale di grazia, d’esserlo così a Nazaret.

San Charles De Foucauld ha vissuto il suo essere cristiano come fratello di tutti, a partire dai più piccoli. Non aveva l’obiettivo di convertire gli altri, ma di vivere l’amore gratuito di Dio, attuando l’apostolato della bontà” nei confronti di tutti: cristiani, musulmani, ebrei e idolatri” considerandosi loro fratello, “il fratello universale”. – Fratello Charles de Foucauld ci insegna ancora oggi l’essenzialità del Vangelo.

Condividi l'articolo