Attualità

Sentire la mano di Dio

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Sentire la mano di Dio.

– La mano di Dio. – Inevitabilmente la frase richiama immediatamente le parole del calciatore Diego Armando Maradona che volle sottolineare la “regolarità” di un gol irregolare fatto con la mano. Oppure la frase richiama il recente film del regista Paolo Sorrentino (che a sua volta si rifà a Maradona).
– Qui la frase vuole richiamare il bisogno di Dio, in questo tempo di “particolare orfananza di Dio” acuita dalla situazione di una pandemia, che non vuole  finire più.
– I nostri tempi sembrano vivere varie forme di orfananza: bambini che godono sempre meno della presenza dei loro genitori, troppo impegnati nel lavoro o negli affari…
– Ma la vera orfananza è quella a cui molti adulti si auto-condannano in relazione a Dio: non avvertono più la sua presenza. Dio lo hanno escluso dalla famiglia, dalla scuola, dagli ospedali… E ora si chiedono “Dov’è Dio?” E cercano surrogati della sua presenza nello sport, nello spettacolo o in altro. – Ma si può aiutare tutti a ritrovare Dio: basta essere segno e testimonianza viva della sua presenza.

♦ Una insegnante chiese agli alunni della sua prima elementare di disegnare qualcosa per cui sentissero di ringraziare il Signore.
In realtà lei pensava che quei bambini, provenienti da quartieri poveri, avevano ben poco di cui essere grati al Signore.
E immaginava che quasi tutti avrebbero disegnato panettoni, cioccolati, tavole riccamente imbandite…
E non si sbagliava.
Ma un disegno suscitò la sorpresa dell”insegnante, l’aveva consegnato il piccolo Dino e raffigurava una semplice mano tracciata in maniera infantile.
Una semplice mano. Ma la mano di chi?
♦ I bambini della classe rimasero affascinati da quell’immagine astratta.
“Secondo me è la mano di Dio che ci porta da mangiare”, disse un bambino.
“E’ di un contadino – disse un altro – perché alleva i polli e le patatine fritte”.
Mentre tutti erano intenti al loro lavoro, l’insegnante si chinò sul banco di Dino e domandò di chi fosse la mano.
“E’ la tua mano, maestra”, mormorò il bambino.
E l’insegnante rammentò che tutte le sere prendeva per mano Dino, che era il più piccolo, e lo accompagnava all’uscita.
Lo faceva anche con altri bambini, ma per Dino voleva dire molto.
(fonte: cf Bruno Ferrero, A volte basta un raggio di sole)

Cristo non ha mani

  • Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare oggi il suo lavoro.
  • Cristo non ha piedi ha soltanto i nostri piedi per guidare gli uomini sui suoi sentieri.
  • Cristo non ha mezzi ha soltanto il nostro aiuto per condurre gli uomini a sé oggi.
  • Noi siamo l’unica Bibbia che i popoli leggono ancora siamo l’ultimo messaggio di Dio scritto in opere e parole.

(Testo di un Anonimo fiammingo del XIV secolo ripreso con successo da Raoul Follereau).

In questo tempo di “particolare orfananza di Dio” acuita dalla situazione della pandemia, che non vuole saperne di finirla, è possibile sentire ancora la mano di Dio? Dopo aver escluso Dio dalla famiglia, dalla scuola, dagli ospedali… oggi ci si chiede “Dov’è Dio?”. – Si può ritrovare Dio: basta impegnarsi ad essere segno e testimonianza viva della sua presenza: Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare oggi il suo lavoro.

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