Attualità

Tropea: “proclami trionfalistici, attraverso mass media”

L’ex Direttore Sanitario P.O. di Tropea Dr. Mazzitelli dice la sua

“Tropea merita molto di più, merita la promozione e l’attuazione di programmi interessanti che riguardano la cultura”

Dr. Tino Mazzitelli
(Ex Direttore Sanitario P.O. Tropea) – foto Libertino
Assistiamo quotidianamente ad un’orgia di proclami trionfalistici, attraverso mass media locali e nazionali, tutti tesi a decantare il “sovrumano” impegno del sindaco, profuso a rendere più importante e più accogliente la Perla del Tirreno. Per lo più si tratta della decantazione spropositata di eventi folcloristici non di certo di eccessiva entità culturale che in questo scorcio d’estate animano le serate tropeane. Liberi da condizionamenti di natura emotiva e passionale e pertanto con il distacco dettato da una analisi serena e approfondita possiamo cominciare a fare alcune riflessioni sulla vera portata di questi eventi popolari e sulla loro incidenza d’ordine socio-politico che essi prospettano. Prima di tutto una domanda è necessario porcela: è vera gloria tutta questa abbuffata di eventi festaioli?
Ad una attenta osservazione sembra che essi siano volti esclusivamente ad essere subordinati alle mire egocentriche, autoreferenziali e narcisistiche di un sindaco che non riuscendo a condizionare e
ad incanalare la politica tropeana sotto il profilo socio-politico e culturale, alla maniera del ministro plenipotenziario di Luigi XIV, cardinale Mazzarino, inventa la riesumazione delle tre “F” -(feste, farina, forca)- per tramutare le speranze dei tropeani in certezze, a convincerli che è estremamente necessario intraprendere iniziative folcloristiche per il rilancio socio-culturale ed economico della città.
Tutte queste iniziative hanno una grande valenza in ordine alla crescita e alla moralizzazione della società tropeana o sono solo lo specchietto per le allodole al fine di stornare l’attenzione da una situazione di stallo, di immobilismo totale, di paralisi politica? Aldilà di ciò tutto, quindi, sembra essere tornato come prima, sono tornati gli uomini e i poteri di prima. E’ tornata quella potente commistione di interessi economici, burocratici, politici che, sappiamo, non sarà in grado di imporre la tutela e la garanzia della libertà di tutti come criterio di buon governo e di responsabilità. Continua a prevalere l’interesse delle corporazioni, la bieca volontà di attivare uno stato sociale fatto di clientelismo contro la speranza dell’attuazione di un programma e quindi di un disegno politico in cui ogni cittadino si possa riconoscere un uomo libero che intende rimanere tale.
Aldilà degli eventi festaioli si è persa la grande occasione di ricondurre la qualità e i limiti della conduzione amministrativa a livello degli standard normali in modo da rendere possibile ai tropeani di vivere in un paese dove l’etica politica e il buon governo possano essere il riferimento certo per la loro sicurezza e il tutore della loro libertà, non espropriatore di essi e dove ai cittadini si restituisca il senso della dignità e dell’identità. Andare in brodo di giuggiole, pertanto, per un “cipolla party”, per una sagra paesana, per dei balconi ornati a festa o per quant’altro non abbia crismi e valenza culturale è davvero paradossale e tragicomico. Tropea merita molto di più, merita la promozione e l’attuazione di programmi interessanti che riguardano la cultura, l’arte, il folclore, gli interscambi professionali e, soprattutto, la spinta al risveglio di una coscienza sociale più disponibile a tutte quelle esigenze che il nostro tempo richiede: una maggiore cura del territorio e delle spiagge, incontri d’arte e competizioni sportive, meeting di musica varia, una valorizzazione più convinta dell’ambiente naturale circostante che possa coinvolgere i visitatori, inducendoli ad entrare nell’anima stessa delle tradizioni.
Dalla storia al costume, dai prodotti locali alla gustosa cucina calabrese, ma non solo questo! Tropea ha vinto e si è aggiudicata il meritato riconoscimento non perché fosse amministrata da una divinità con capacità taumaturgiche, senza macchia e senza colpa, ma in virtù che essa non è da considerare un semplice borgo bensì un luogo in cui poter vivere un territorio eterogeneo, articolato, incastonato in un ambiente ecologico la cui posizione storica e geografica ne connota le sue meravigliose peculiarità. Pertanto, nessuno fuori di mente può essere tanto fuori da pensare sul serio che basti un bel centro storico, un mare verde smeraldo, la dolce cipolla, i mercatini rionali ad appannaggio di qualche amministratore, etc… o che sia sufficiente edulcorare con la retorica di qualche attestato di stima -(interessato)- o di qualche sparuta iniziativa più o meno rilevante o di qualche elucubrazione fantasiosa, prodotto illusorio di una fantasia eccessiva e alterata, per far assurgere Tropea agli onori di città di rango, di borgo esclusivo in quanto a bellezza e a cultura.
Non è sufficiente quindi annunciare palingenesi epocali e ricette miracolose. Dietro la patina vellutata che si tenta ancora oggi di mostrare emerge una conduzione che non sa operare alcun rilancio strutturale, offende i cittadini che pagano sulla loro pelle i guasti di una politica fatta solo di esternazioni, di proclami che possono sedurre solo gli sprovveduti e gli ottimisti più incalliti. La rivoluzione culturale propugnata attraverso gli eventi nazional-popolari è solo il sogno di una notte di mezza estate. Essa deve essere invece il prodotto di un insieme di progetti e di iniziative di alto profilo politico, sociale, culturale per promuovere l’educazione alla legalità e al rispetto delle istituzioni, per incrementare la lotta alla criminalità, per dare un concreto sostegno ai meno abbienti attraverso una più incisiva politica sociale, per la tutela dell’ambiente e per la formazione di una sensibilità ecologica, per sostenere l’arte in tutte le sue variegate forme e il folclore, per la tutela del diritto alla salute attraverso il potenziamento delle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, per rimettere in sesto la scuola e la viabilità, disastrata in periferia, per ripristinare la legalità e sradicare la criminalità. Tutto questo è cultura!
Mentre i politici di rango pensano solo a quello che possono realmente dare per rendere più attrattiva e competitiva la loro città, politici in erba come i nostri pensano solo a somministrare ricette miracolose che alla fine svaniscono nel marasma della loro stessa inconsistenza e nel fittizio entusiasmo. Chi si loda si imbroda! Si torni con i piedi per terra e si consideri realisticamente che la vittoria conseguita non è nient’altro che un premio di consolazione, un valore aggiunto, una marcia in più che consente a questo lembo di Magna Grecia di far nascere e aumentare in chiunque il desiderio non solo di ritornare ma anche di vantare la Calabria e la stupenda Tropea, pronta così ad un turismo per ogni stagione.

(Ex Direttore Sanitario P.O. Tropea)
Dr. Tino Mazzitelli

Condividi l'articolo
Comunicato Stampa
Tropeaedintorni.it nasce come sito web indipendente nel 1994 e, dal 6 dicembre 2007, diventa Testata giornalistica (reg. n° 5 presso il Tribunale di Vibo Valentia). Redazione e amministrazione via Degli Orti n° 15 - 89861 Tropea (VV).