Fede e dintorni

Una missione di Misericordia

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Una missione di Misericordia

– Cristo ha ricevuto dal Padre la missione di condurre tutti gli uomini alla salvezza. – Venendo nel mondo ha manifestato agli uomini il volto paterno e misericordioso di Dio.
– La Chiesa, nata dal costato aperto di Cristo, accoglie tutti coloro che credono nel Signore Gesù e condividono la stessa speranza.
– A questa fede, continuamente vissuta e rinnovata, fa riferimento Gesù in una delle sue apparizioni agli apostoli. Egli richiama esplicitamente Tommaso che, dopo aver dubitato, diventa credente.
– In Tommaso possiamo riconoscerci tutti, almeno in alcuni difficili passaggi del nostro cammino nell’adesione piena a Cristo: la fede ricolmerà il nostro cuore di gioia. – Così ogni domenica facciamo memoria della Pasqua del Signore, che ci ha liberati dal peccato e ci ha donato lo Spirito Santo per vivere da redenti. – Questa seconda domenica di Pasqua celebra la Domenica della Divina Misericordia.

Dal Vangelo di questa domenica (Gv 20,19-31).
♦ La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!».
♦ Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi».
♦ Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!».
♥♥ Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro.
♦ Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Dalla Pasqua nasce un popolo nuovo.
In queste domeniche è la gioia e la pienezza della risurrezione che dà senso al nostro convenire per celebrare la Pasqua della settimana.
Il Signore Risorto torna in mezzo a noi anche quando le nostre porte sono chiuse. Continua a visitarci col dono del suo Spirito, quasi a ravvivare e rafforzare la nostra fede, talvolta incerta e dubbiosa come quella del personaggio centrale del Vangelo di oggi: Tommaso, uno dei Dodici detto Didimo, cioè gemello. Gemello di chi? Nostro gemello. Tommaso vuole toccare. Come tanti di noi, vuole toccare per credere.
♦ Incredibile! Alla Maddalena Gesù dice: Non mi toccare. A Tommaso dice: “Metti qui il tuo dito”.
 Beato lui! Non ha toccato. Si è fidato, ha creduto alla parola del suo Signore e il suo dubbio lo ha aperto alla grande professione di fede: Mio Signore e mio Dio!
C’è quel possessivo che dice l’intensità e totalità di un rapporto con Gesù: tu sei il mio Signore, tu sei il mio Dio! E per noi e per quelli che credono senza toccare? Fortunati!
 Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto. In fondo siamo debitori a Tommaso
(Mons. Domenico D’Ambrosio).

Domenica della Divina Misericordia.
♦ L’origine della «festa della Divina Misericordia» si colloca nel contesto dell’esperienza mistica di Suor Faustina Kowalska. Ella annota nel suo Diario che Cristo la invitò a istituire questa festa a Plock in Polonia nel 1931, indicandole anche il momento preciso durante l’anno liturgico, cioè la Seconda Domenica di Pasqua.
Questo perché esiste un profondo legame fra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia: «Le anime periscono, nonostante la mia dolorosa passione… Se non adoreranno la mia misericordia, periranno per sempre».
♦ San Giovanni Paolo II l’ha istituita come celebrazione per la Chiesa universale nel 1992.
Pregando devotamente la coroncina della Divina Misericordia, chiedendo al Signore il perdono dei peccati, ricevendo l’Eucaristia, in questo giorno il cristiano ottiene il dono dell’indulgenza plenaria, attingendo così alle sorgenti della salvezza e rinnovando il proprio cammino spirituale, certo che l’amore del Signore può superare e distruggere ogni peccato e donare nuova fiducia a chiunque si avvicina a lui con cuore sincero,totalmente distaccato da qualsiasi forma di peccato anche veniale.
La gioia di ritrovarsi santi agli occhi di Dio deve esprimersi poi in gesti di carità e servizio al prossimo, così che la grazia ricevuta porti frutti di vita.
La Pasqua è tempo di pace per chi accoglie il dono della Divina Misericordia.

Per la preghiera
♦ Padre buono, nel tuo Figlio crocifisso, morto e risorto hai voluto rivelarci la tua infinita misericordia. Perdona i nostri peccati, rendici testimoni del tuo amore e donaci la tua salvezza nel tempo e per l’eternità.
♦ Cristo Gesù, rinsalda la nostra fedeltà al Battesimo perché mai dimentichiamo che noi siamo perdonati per perdonare, salvati per salvare, siamo amati per amare.
♦ Spirito Santo, illumina i governanti e tutti coloro che hanno gravi responsabilità verso gli altri, perché promuovano una società più giusta e più umana, rifiutando ogni guerra e promuovendo il dialogo e la pace.
Dio Misericordioso, sostieni la fragilità di quanti sono particolarmente feriti a causa della guerra, della povertà, della malattia e dell’emarginazione perché, attraverso l’accoglienza e la fraterna carità, possano sperimentare la tua presenza che salva.

La Misericordia di Dio che abbiamo ricevuto a livello esistenziale e spirituale passa attraverso la condivisione e l’accoglienza di chi è nel bisogno: sfollati dalla guerra, migranti in cerca di un futuro migliore, i malati di Covid che necessitano di vaccini nei paesi poveri. – Bisogna respingere ogni tentazione di accaparramento di beni di prima necessità o usati per creare dipendenze politiche e sociali. – Infatti c’è chi approfitta delle situazioni di emergenza per fomentare divisioni, per cercare vantaggi economici o politici, generando o aumentando conflitti. – Perciò bisogna pregare perché in tutta queste situazioni la Divina Misericordia raggiunga in profondità il cuore di tutti.

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