Fede e dintorni

Un imperatore sfortunato e perdente tra i Beati della Chiesa

Un imperatore sfortunato e perdente tra i Beati della Chiesa. Si tratta del Beato Carlo I d’Asburgo Imperatore d’Austria e Re Apostolico d’Ungheria che viene ricordato il 21 ottobre. Di lui una recente biografia ha tracciato le linee della sua santità: Carlo d’Asburgo il ‘santo patrono dei perdenti’. Una santità straordinariamente moderna, con una dedizione totale per seguire Cristo e farsi santo, nell’amore per i popoli a lui affidati, nella cura del loro bene e nel dono della sua vita per loro. Carlo I d’Asburgo Sostene la posizione del Papa Benedetto XV contrario all’ “inutile strage” della Grande Guerra.- Nel contesto della “sacrilega guerra” tra Russia e Ucraina può essere un esempio per per quanti oggi hanno la responsabilità politica della pace!.

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Fatima, desiderio di pace

Depurato da certe fantasie apocalittiche che a lungo hanno circondato il “terzo segreto”, il messaggio di Fatima torna ad essere un richiamo all’essenziale: conversione e preghiera, pace e salvezza. – Nel 2017, durante la celebrazione del centenario delle apparizioni furono canonizzati i due pastorelli Francesco e Giacinta Marto, beatificati da Giovanni Paolo II nel 2000. – È a buon punto anche il cammino di beatificazione di Suor Lucia, la più grande dei tre pastorelli, acclamata e venerata nella devozione popolare come Serva di Dio e con l’attributo di mistica delle apparizioni di Fatima. – C’è desiderio di pace, pace vera: una fervente preghiera alla Madonna di Fatima perché interceda a far finire  questa guerra e tutte le guerre del mondo.

Attualità

La Caritas di Ungheria e i profughi della guerra

Tra le tante istituzioni e Associazioni di Volontariato impegnate a soccorrere i profughi della guerra in questi due mesi e più della “sacrilega guerra” scatenata dalla Russi contro l’Ucraina, un posto di rispetto tocca alle varie Caritas nazionali e diocesane. – La Caritas di Ungheria ha subito sentito il dovere cristiano di aiutare chiunque fugga dalla guerra. – Sin dall’inizio del conflitto, l’organismo pastorale ungherese è stato impegnato a fornire aiuto e sostegno a sfollati e profughi, distribuendo quotidianamente beni primari. La Chiesa ungherese è molto grata ai suoi fedeli: “Si è vista subito una solidarietà molto forte e noi siamo molto grati per questo segno d’amore e di vicinanza”.

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Una camicia insanguinata che richiama al dono di sé

La “peregrinatio” della camicia insanguinata indossata dal beato Livatino il il giorno del suo martirio è stata l’occasione per molti, soprattutto giovani e giovanissimi, di conoscere meglio la figura di questo uomo “innamorato di Dio, dei suoi genitori e della giustizia; un uomo che cercava la normalità del bene e aveva fatto voto di camminare sempre sotto lo sguardo del Signore. – Così Il beato Rosario Angelo Livatino, un anno dopo dopo la beatificazione, ripercorre la Sicilia con la sua camicia insanguinata, che parla ancora di vita.

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Beata Suor Aguchita, martire della carità

Nella selva amazzonica peruviana giorno 7 maggio scorso è avvenuta la beatificazione di suor Maria Agostina Rivas López, martire della carità.
La suora, detta Aguchita, svolgeva la propria missione nonostante gli scontri tra esercito e rivoluzionari , quando venne assassinata il 27 settembre 1990, dai guerriglieri di Sendero Luminoso – Ora c’è una nuova Beata nell’Amazzonia peruviana, María Agustina

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Celebrata la festa della mamma

Ieri, domenica 8 maggio, è stata la festa della mamma: un invito a festeggiarla per chi ancora ce l’ha; e un invito a ricordarla per chi ce l’ha ormai in cielo. In questo mese di maggio, veneriamo con amore la Madonna, “la madre per eccellenza”, Colei che ai piedi di una croce sulla quale moriva Cristo, accettò la maternità universale.

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Il Buon Pastore suscita vocazioni

«Fare la storia» – 59ma Giornata Mondiale delle Vocazioni – La vocazione è la chiamata di Dio a guardare attraverso le apparenze per riconoscere che la storia, i fatti, gli incontri, le persone, e anche la marea un po’ caotica che è la vita, sono il luogo nel quale cercare e vedere il compiersi del Regno di Dio. – Guardando la nostra famiglia, la nostra comunità, entrando in un ospedale, in una classe scolastica, camminando per le vie della città vediamo la possibilità del nuovo, se guardiamo con lo sguardo del Buon Pastore che in tutti vede -nonostante la zizzania permanente- il bene fecondo capace di dare la vita. Il Buon Pastore ci fa vedere l’invisibile e costruirlo come storia di ogni giorno.

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Visitare gli infermi è visitare Cristo

Visitare gli infermi è visitare Cristo – E’ un’opera di bene sempre a portata di mano. – Tra le sette opere di misericordia corporale, “visitare gli infermi” assume un rilievo particolare, dal momento che farsi prossimo a chi soffre rappresenta un modo profondo ed emblematico di avvicinarsi, secondo l’espressione di Papa Francesco, alla carne viva e dolente di Cristo Gesù. – Fare la visita “insieme” diventa anche una magnifica testimonianza di solidarietà.

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Una preghiera per Mariupol, la città martire

Domenica 1 maggio il Papa ha chiesto dei corridoi umanitari per le persone intrappolate nella acciaieria di Mariupol, sui quotidiani italiani si legge che continuano a cadere le bombe su questa acciaieria ed i civili non escono… – Il Papa si è domandato: “E mentre si assiste a un macabro regresso di umanità, mi chiedo, insieme a tante persone angosciate, se si stia veramente ricercando la pace”. -Ha poi invitato a pregare ogni giorno di maggio, mese dedicato alla Madre di Dio, il Rosario per ottenere la pace. – Quello che accade a Mariupol mostra la necessità di continuare a pregare per sostenere, almeno spiritualmente, la sofferenza di questo popolo. – “Le preghiere di Papa Francesco per il popolo ucraino e in particolare per la città martire di Mariupol , sono un vero balsamo di speranza per tutti noi!”

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Tra i salvatori di bimbi destinati all’aborto

– Un bambino non merita di morire per l’irresponsabilità del padre o della madre nelle varie situazioni che vengono portate in causa. Tale processo è diventato così banale che che l’aborto è entrato “tranquillamente” (?) nel sistema contraccettivo ordinario, con buona pace di molti. Ma non dei paladini della vita, come dimostra la storia di un caso seguito da David Donaghue, il seminarista che cercava di salvare i bambini dall’aborto in Gran Bretagna.

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Non scartiamo gli anziani

Papa Francesco: “Quante volte si scartano gli anziani con atteggiamento di abbandono che sono una vera e propria eutanasia, con la pretesa di mantenere un sistema economico equilibrato al centro del quale c’è il dio denaro: siamo tutti chiamati a contrastare questa velenosa cultura dello scarto, i cristiani con tutti gli uomini di buona volontà chiamati a costruire una società più umana, paziente e inclusiva”

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Quel volto pieno di misericordia e perdono

Cutro (KR) 3 maggio 2022 – Dopo il periodo di emergenza causata dalla pandemia del coronavirs, i cutresi e tutti i figli emigrati quest’anno ritornano a fare festa al loro Crocifisso: un appuntamento di amore con quel volto pieno di misericordia e di perdono. – Il Crocifisso di Cutro, scolpito nel XVII secolo da frate Umile Pintorno da Petralia. È particolare la triplice espressione del volto a seconda delle angolazioni da cui lo si osserva: sorridente, sofferente, morto. – La scultura è stata dichiarata “monumento nazionale” nel 1940. La religiosità dei Cutresi si identifica fortemente in questo Cristo Crocifisso.

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Nuovi Beati, giovinezza della Chiesa

Nella Messa di beatificazione celebrata il 30 aprile 2022 a Milano, il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Marcello Semeraro, ha ricordato la missione delle due figure elevate agli altari: quella del sacerdote don Angelo Ciceri, vissuta all’ombra dell’oratorio, l’altra della laica Armida Barelli alla luce di un impegno pubblico, dall’università al riconoscimento dei diritti delle donne. – Fiori diversi del “profumo di Cristo: e la Chiesa attraverso i suoi Santi e Beati rimane sempre giovane.

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Il perdono che ridà la dignità

Il tempo pasquale è propizio per sperimentare la forza della risurrezione nella nostra vita, come persone e come chiesa. – Il Cristo risorto è presente nella sua Chiesa e la invita continuamente a risorgere. Specialmente nell’Eucaristia tutti possiamo incontrare il Risorto e prendere da Lui la forza di risorgere dai nostri peccati. – In particolare, nell’impegnarci a favore dei più bisognosi attraverso le relative associazioni. – Sulla “guarigione” dagli abusi sessuali sui minori è urgente e necessaria la convergenza di riflessioni, preghiere e ferme decisioni da parte di tutto il popolo cristiano con un livello di attenzione che non deve sopportare più intollerabili flessioni e debolezze.

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Santa Caterina da Siena, una donna come poche

Ieri, 29 aprile, la Chiesa ha celebrato una donna come poche, Santa Caterina da Siena, Dottore della Chiesa, Patrona d’Europa e d’italia. – Una vita da “donna super”, ma umile e obbediente. Una donna forte nella fede, tenace nella speranza e operosa nella carità. – “Munita di fede invitta, potrai affrontare vittoriosamente i tuoi avversari”, le disse Cristo in una visione nell’ultimo giorno di carnevale del 1367: un episodio che i biografi ricordano come lo sposalizio mistico di Caterina. Lei dirà: “Sposata col Pezzo Grosso”.

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Ucraina, La missione di un cappellano militare in guerra

Tra i Missionari della Misericordia che hanno incontrato il Papa lunedì scorso 25 aprile, in Vaticano c’era amche l’ucraino Don Khalayim, cappellano militare in guerra. Nell’intervista a Vatican News, il sacerdote ucraino ha parlato dell’assistenza spirituale al fronte. Quel particolare'”odore” della guerra che non si può spiegare… “Se cesserà il fuoco… “Se ci sarà la pace e , non solo la tregua, – E l’eredità spirituale da portare necessariamente avanti: una vera missione. – Infatti quando finalmente ci sarà la pace, allora si potrà parlare di perdono. Ma sarà una strada lunga, forse di tre o quattro generazioni”. – Speriamo che un giorno possiamo cantare che siamo risorti con Cristo.

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23 aprile, il giuramento degli Scout

Nel giorno di San Giorgio (23 aprile) tutti gli appartenenti al movimento scout anno pronunciato la promessa di Baden Powell. – A Roma, dopo il rituale “canto della promessa” e le preghiere spontanee di alcuni scout, fatta dinanzi al cardinale Ravasi, la celebrazione, animata dai canti storici del movimento, si è conclusa con la lettura dei dieci articoli della Legge Scout. – Qualche giorno dopo l’odissea degli scout assiderati in Appennino (In bermuda sotto la neve) ha allarmato l’opinione pubblica: un vero rischio. Il capogruppo ha riconosciuto umilmente: “Siamo stati superficiali”.

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Trovare la speranza in tempo di guerra

I Missionari Redentoristi di Ucraina fin dall’inizio della guerra stanno assistendo i rifugiati e aprendo loro cuori e le porte dei loro monasteri. Poi le bombe sono arrivate anche su questi luoghi religiosi. – I redentoristi, aderendo all’appello di papa Francesco continuano la incessante preghiera; mostrano solidarietà alle vittime della guerra e unità nel portare avanti la pace. – Ora a due mesi dall’attacco russo sentono che in molti comincia a venir meno la speranza di vedere il ritorno della pace. – Intanto provano ancora a come trovare speranza e solidarietà concreta.

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Tempo di Pasqua, tempo di solidarietà

Ucraina – Storie di speranza e solidarietà nel tempo pasquale e anche prima. – In seguito all’intensificarsi delle violenze e dell’emergenza umanitaria in Ucraina, tante organizzazioni si sono mobilitate. Sono volontari sparsi e associazioni umanitarie. – Anche Istituti e Congregazioni religiose sono in campo con i loro volontari. – Il bene e la solidarietà contro la mostruosità della guerra.

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Un mondo povero di umanità

Papa Francesco sabato scorso in un incontro di udienza ha detto con immediatezza e verità che oggi il mondo è povero di umanità, ed è urgente una civiltà dell’amore. La tragedia ucraina è venuta ancora una volta nel discorso rivolto dal Papa che dice: “Tutti siamo interpellati a essere protagonisti di una Chiesa in uscita per diffondere dappertutto il profumo dell’amore di Dio. – E intanto in Ucraina, ieri 24 aprile, si è celebrata la Pasqua ortodossa, una Pasqua dolorosa, secondo il calendario giuliano, in un clima di tragedia e speranza, in città completamente rase al suolo e ormai quasi senza più abitanti, senza vita. – Ma c’è sempre la fede e la speranza che Cristo porti la risurrezione e la pace sulle rovine di una umanità ferita.