Fede e dintorni

CIÒ CHE VERAMENTE CONTA

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Ciò che veramente conta.

– L’uomo che vive la sua vita nel quotidiano si mostra interessato a cercare quello che per lui conta veramente. L’esperienza fa vedere una varietà di scelte libere: soldi, casa, potere, lusso, amici, viaggi eccc…
– Ma quando si tratta di relazionarsi a valori che contano, la rosa delle scelte fa scattare discussioni senza fine. È vero: si è liberi di scegliere, ma la scelta che si fa poi ci classifica inesorabilmente. Diceva Marco Aurelio: “Ognuno vale quanto le cose a cui da importanza”. – Occorre orientare la propria attenzione su quello che rende pienamente umani.
– Gesù nel vangelo dice: «Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?». E intorno a questa frase è fiorita una vasta serie di proverbi e detti sapienziali.
– L’essenziale non è “avere o possedere”, ma “essere”. Eppure passiamo la nostra vita tentando di conquistare il mondo, una posizione sociale, una sicurezza materiale. Ma anche se otteniamo tutte queste cose ci accorgiamo che manca qualcosa, manca l’essenziale. L’essenziale non ha mai a che fare con il verbo avere ma con il verbo essere.
Gesù non ci promette le cose, ma ci promette noi stessi. Amarlo, seguirlo, prenderlo sul serio non farà di noi delle persone necessariamente vincenti secondo la logica del mondo, ma delle persone felici. E penso che felice sia meglio di vincente. Eppure noi continuiamo ad inseguire vittorie più che felicità.
– Giovanni Paolo II, rivolgendosi ai giovani, non esitava a dire: “Carissimi giovani, come i primi discepoli, seguite Gesù! Non abbiate paura di avvicinarvi a Lui, di varcare la soglia della sua casa, di parlare con Lui faccia a faccia, come ci s’intrattiene con un amico. Non abbiate paura della «vita nuova» che Egli vi offre”. Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori (Rita Levi Montalcini). Essere l’uomo più ricco del cimitero non ha importanza. Ciò che conta è andare a letto la sera sapendo di aver fatto qualcosa di grande e di umano.

Piccola storia di un grande regalo.
C’era un uomo che viveva da solo sulla montagna, pregando, leggendo la Parola di Dio e lavorando.
Tutti lo consideravano un saggio e un santo.
Un giorno venne a visitarlo un giovane che gli disse: “Sono in cerca di tesori nascosti. Potresti aiutarmi?”
Il saggio rispose che egli aveva solo una vecchia capanna e gli abiti che indossava. Ma si offriva di condividere tutto con il giovane.
Vedendo che il giovane era rimasto deluso, il saggio ricordò di una pietra preziosa che aveva sepolto, con la prospettiva di darla a qualcuno che ne avesse bisogno. Con un sorriso disse che poteva donarla e spiegò dove si trovava.
Il giovane, molto contento, seguì le indicazioni e riuscì a localizzare la pietra preziosa.

Il giorno dopo, quando il saggio si svegliò, trovò il giovane sulla porta della sua capanna. “Sono venuto per restituirti la pietra – disse – Preferisco che tu mi dia parte della ricchezza che hai nel cuore. Questa ricchezza che ti ha permesso di regalarmi l’unico oggetto prezioso che tu possedevi, mantenendo lo stesso sorriso, la gioia e la pace.

“Il Verbo divino si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (cfr Gv 1,14). Si è fatto povero, condividendo con noi ciò che aveva di più prezioso: la vita divina. (Cfr Gal 4,4-7).
Amore, tenerezza, sacrificio, tutto questo ha la nostra Madre celeste e tutto questo lo darà a noi.
(fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).

Diceva l’imperatore Marco Aurelio: “Ognuno vale quanto le cose a cui da importanza”. – Occorre orientare la propria attenzione su quello che rende pienamente umani. – Gesù nel vangelo dice: «Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?». – Gesù non ci promette le cose, ma ci promette noi stessi. Amarlo, seguirlo, prenderlo sul serio non farà di noi delle persone necessariamente vincenti secondo la logica del mondo, ma delle persone felici. E penso che felice sia meglio di vincente. “Non abbiamo paura della «vita nuova e piena» che Gesù ci offre.

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