Fede e dintorni

IL GRIDO DI UNA MADRE

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Il grido di una madre.

– Pregando e meditando le stazioni della Via Crucis si ha la possibilità di riportare i vari incontri descritti dal testo sacro alle situazioni della nostra vita.
– Una delle stazioni che più commuovono è senz’altro la quarta: Gesù incontra la madre. Innumerevoli sono i testi che ripropongo questo incontro straziante. Innanzitutto quello profetizzato nelle Lamentazioni (musicate da Igor Stravinskij): «Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore” (Lm 1,12).
– Nel testo poetico dei Metastasio: «Sento l’amaro pianto della dolente Madre, che gira tra le squadre in cerca del suo Ben.Sento l’amato Figlio, che dice: “Madre, addio! più fier del dolor mio, il tuo mi passa il sen».
– Nella semplicità delle parole di S. Alfonso: «Si guardarono Gesù e Maria, e i loro sguardi divennero come tante saette, con cui si ferirono i loro cuori innamorati. Regina mia addolorata, ottienimi con la tua intercessione una continua ed amorosa memoria della passione del tuo Figlio».
– È impossibile non sentire una profonda emozione nel contemplare una qualsiasi espressiva immagine della Mater Dolorosa e meditare sul suo incontro col Figlio. E nel dolore della Madre Addolorata, il dolore e il grido delle mamme che perdono i loro figli.

V stazione della Via Crucis: Gesù incontra la madre.
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione — e anche a te una spada trafiggerà l’anima — affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». (Lc 2, 34-35).

Nell’ospedale, il grido di Giovanna, una madre.
No, non si può vivere questo dolore immenso. Non è giusto!
Il mio Patrizio, di soli venti anni, è in lotta tra la vita e la morte, per uno stupido incidente con il motorino.
  La mia vita urla e non c’è nessuno che può ascoltare, nessuno che può capire il grido di una madre.
Non voglio abbracci, non voglio parole, non voglio consolazioni. Voglio solo mio figlio.
Guardo senza capire. Sono persa nel vuoto del mio cuore.
Mi sono aggrappata al medico, ho chiesto se lui avesse figli e mi ha detto: «Sì, ho due ragazze, la prima, Mirella, ha l’età di Patrizio».
«E allora mi aiuti!».
♦ Di chi è la colpa? È di mio marito, che ha insistito perché avesse un motorino? Di quella buca e di chi non l’ha riparata? O è la mia, che non volevo che uscisse quella sera?
♦  Sento solo il mio grido senza più lacrime e mi aggrappo ad ogni respiro di Patrizio.
♦ Dio non può togliermi ciò che mi ha dato… Ma non riesco a parlare con Dio, “non se lo merita”.
Solo quando ho sentito la mano di suor Carla, che mi ha stretto e condotto in fondo al corridoio, solo con lei, davanti alla statua della Vergine, sono riuscita a dire un’ “Ave Maria”.
Mi ha detto: «Grida a lei; Maria sa cosa significa ciò che stai passando».

  O Dio che per redimere il genere umano, hai associato alla passione del tuo Figlio la Madre Addolorata, fa’ che tutti i figli di Adamo, risanati dagli effetti della colpa, siano partecipi della creazione rinnovata in Cristo. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
+ Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare di Roma,
(cf L’Osservatore Romano, 26 febbraio 2021)

È impossibile non sentire una profonda emozione nel contemplare una qualsiasi espressiva immagine della Mater Dolorosa e meditare sul suo incontro col Figlio. E nel dolore della Madre Addolorata, il dolore e il grido delle mamme che perdono i loro figli.

Condividi l'articolo