Fede e dintorni

LOTTARE CONTRO IL MALE

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Lottare contro il male.

– Siamo all’inizio del cammino quaresimale, tempo di lotta contro il male e di conversione. Ma nulla potremmo se prima Gesù Cristo non avesse già vinto “per noi”.
– Questa prima domenica di quaresima è’ la domenica delle tentazioni del Signore: “Astenendosi per quaranta giorni dagli alimenti terreni, Cristo Gesù dedicò questo tempo quaresimale all’osservanza del digiuno e, vincendo tutte le insidie dell’antico tentatore, ci insegnò a dominare le suggestioni del male, perché, celebrando con spirito rinnovato il mistero pasquale, possiamo giungere alla Pasqua eterna.
– 40 giorni di noi nel deserto della vita, come i 40 anni del popolo ebraico nel deserto per trovare la sua identità e alfine ritrovarla: «Ricòrdati del cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto… Egli ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi… per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore» (Dt 8,2-3). – Gesù nel deserto è tentato da Satana, ma alla fine è servito dagli angeli. – Anche noi insieme a Cristo vinceremo: “Nell’angoscia grideremo a Lui, e lui ci libererà e ci renderà gloriosi, facendoci sperimentare la nostra salvezza.

Dal Vangelo di questa domenica (Mc 1,12-15).
♦ In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Lottare con Gesù il «giusto» per smascherare il male.
♦ Per 40 giorni Gesù fu solo nel deserto, lontano da tutti, privo di tutto, sottoposto alla tentazione.
Lì, Satana fece di tutto per farlo deviare, per allontanarlo dalla via della Croce, dalla sapienza della Croce.
Fu una lotta immane dalla quale però Satana è uscito sconfitto. Gesù, infatti, scelse la fedeltà alla volontà del Padre. Gesù scelse di andare fino in fondo, accettandone tutte le conseguenze, nella propria missione: morire per noi, lui il Giusto per gli ingiusti, per ricondurci al Padre. In lui ci viene offerta un’alleanza nuova, dono di una terra nuova e di un cielo nuovo.
Gesù ne ha fatto l’esperienza nei 40 giorni del deserto, stando con le bestie selvatiche e poi servito dagli angeli.
E noi, suoi discepoli?
Anche noi dovremo lottare in questa Quaresima! Se la vivremo veramente, lo spirito del male sarà smascherato, e la vittoria di Gesù sarà evidente dentro di noi e tra di noi. E porteremo così, insieme ai fratelli, un po’ di Paradiso sulla terra.
(Fr. Antoine-Emmanuel, Frat. Monast. di Gerusalemme, Firenze).

Pera la preghiera
♦ Padre di misericordia, ascoltaci!
♦ Assisti la tua Chiesa, perché annunci a coloro che lottano contro la violenza e la discordia la vittoria del Signore, che vince il male del mondo con la potenza della sua risurrezione.
♦ Aiuta coloro che lottano contro le mafie, la corruzione del potere, il traffico di esseri umani e tutte le opere del principe delle tenebre, perché servendo il Vangelo portino all’umanità sfigurata la vittoria della croce di Gesù.
♦ Sostieni quanti si sentono scoraggiati e senza forza per affrontare le prove della vita, perché in Cristo e nel suo Regno trovino il conforto e la forza per vincere la tentazione della disperazione.

Il deserto: luogo dell’anima.
Nel silenzio Dio parla al cuore dell’uomo
♦  Alla luce della spiritualità biblica i 40 giorni della Quaresima sono un richiamo al deserto, come “luogo” della preghiera, dell’ascolto della parola di Dio, del superamento della tentazione e della conversione dai cammini che ci allontanano da Dio. È un “luogo dell’anima”.
♦ Nei libri della Bibbia il deserto indica anche il periodo felice in cui il popolo d’Israele seguiva con fedeltà e con amore il suo Dio, che lo aveva liberato dalla schiavitù dell’Egitto.
Il profeta Geremìa paragona questo periodo della storia d’Israele al periodo del fidanzamento: «Mi ricordo di te, dell’affetto della tua giovinezza, dell’amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto» (Ger 2,2).
Il profeta Osea, con parole simili, vede nel deserto il “luogo” e il “tempo” ideali scelti da Dio per parlare al cuore del suo popolo (l’Amata): «La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore» (Os 2,16).
 Nel silenzio del deserto, che favorisce l’incontro con il suo Dio, Israele trova le parole per rispondergli: «Là mi risponderà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dall’Egitto» (Os 2,17).
Il deserto diventa così il “luogo dell’anima” di Israele.

Ed è nel silenzio profondo del deserto che Gesù trova nella Parola del Padre l’arma che gli fa riportare la vittoria su Satana, il tentatore: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4; Lc 4,4).
Anche a noi, immersi nel rumore e nelle distrazioni di ogni giorno, il tempo quaresimale propone come “luogo dell’anima” il silenzio del deserto, dove risuona la sola parola di Dio.
(don Primo Gironi, ssp, biblista, in ladomenica.it).

La Quaresima, iniziata con il Mercoledì delle Ceneri, invita i cristiani a stare insieme a Gesù nella lotta contro il Maligno. L’umanità è ferita dal peccato, ma il cristiano che vuole lottare contro il maligno si deve unire a Cristo per ottenere la vittoria. La vittoria sarà il frutto della grazia del nostro Battesimo che ci configura a Cristo che con la sua Croce ha redento il mondo. Un cammino di 40 giorni per sperimentare la grazia e la vittoria di Cristo.

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