Fede e dintorni

Quando il denaro corrode il bene comune

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Quando il denaro corrode il bene comune.

– Anche nella catechesi di mercoledì 26 agosto Papa Francesco ha offerto una panoramica estesa di una situazione economica mondiale malata, frutto di una “crescita economica iniqua” che prescinde dai valori umani fondamentali. “Nel mondo di oggi pochi ricchissimi” – “un gruppetto” – “possiedono più di tutto il resto dell’umanità”.
– Si tratta, evidenzia, di “un’ingiustizia che grida al cielo!”. D’altra parte questo modello di crescita economica sembra indifferente ai danni inflitti al creato e alle relazioni umane, con conseguenze gravi e a volte irreversibili.
– Quando l’ossessione di possedere e dominare esclude milioni di persone dai beni primari; quando la disuguaglianza economica e tecnologica è tale da lacerare il tessuto sociale; e quando la dipendenza da un progresso materiale illimitato minaccia la casa comune, allora non possiamo stare a guardare. – No, questo è desolante. Non possiamo stare a guardare! – Con lo sguardo fisso su Gesù e con la certezza che il suo amore opera mediante la comunità dei suoi discepoli, dobbiamo agire tutti insieme, nella speranza di generare qualcosa di diverso e di meglio. – La piccola storia di oggi valga come ammonimento e invito a scelte sensate.

Il denaro che rovinava il gioco.
Una volta, due amici adolescenti giocavano contenti a scacchi sotto il portico dove erano le loro abitazioni.
Il proprietario della casa vide la felicità dei due ragazzi che giocavano contenti e volle metterli alla prova.
♦♦ Propose di rendere più competitiva la partita, stabilendo un premio. Disse con un sorriso strano da vecchio volpone: “A chi vince questa partita,regalo cento euro”. E mise i i soldi sul tavolino.
Da quel momento l’umore tra i due ragazzi cambò.
Prima erano felici e giocavano sereni. Ora erano tesi e nervosi e sospettosi.
Pochi minuti dopo, non erano più in grado di giocare.
Fermarono il gioco e restituirono i soldi.

I soldi non sempre aiutano. A volte rovina il bene in corso, perché muta gli atteggiamenti delle persone, che sono tentate di appropriarsene anche con l’inganno, a danno degli altri.
Certamente il denaro è importante per la scelta del futuro, per la ricerca del dignitoso salario per vivere e sostentare la propria famiglia.
Il denaro mai dovrebbe avere il primo posto, in modo tale da condizionare o alterare le qualità umane e professionali della persona.
♦  Molte persone son sfruttate, sottopagate, o addirittura frodate del poco che riescono ad ottenere.
In fin dei conti noi tutti siamo chiamati ad essere amministratori dei beni che Dio ci concede, e non padroni crudeli che escludono gli altri, specialmente i più bisognosi.
Ecco la scelta da fare: vivere e lavorare come amministratori dei beni che Dio ci concede, e non padroni egoisti. Ma non sarà semplice.

La Madonna era così povera che dovette partorire Gesù in una stalla per animali. Ma ricordare questo e farne punto di riferimento per la propria vita renderà felice il credente, molto felice.

(fonte: Historinhas do Padre Queiroz, redentorista brasiliano).

In questo nostro mondo dominato da una economia malata, messa ancora in più evidenza dalla crisi del coronavirus, è arrivato il tempo della solidarietà interpersonale e anche internazionale. “Quanti bambini, oggi, muoiono di fame per una non buona distribuzione delle ricchezze, per un sistema economico come ho detto prima; e quanti bambini, oggi, non hanno diritto alla scuola, per lo stesso motivo. (Papa Francesco)

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