Fede e dintorni

Sulla Croce bisogna salirci

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Sulla Croce bisogna salirci.

Ieri, 14 settembre, è stata la festa della esaltazione della Croce, che sin dall’antichità venne collegata con la dedicazione delle basiliche costantiniane costruite sul Golgota e sul sepolcro di Cristo. La Croce di Cristo sin dall’inizio fu esaltata e onorata quale trofeo della sua vittoria pasquale e quale segno che apparirà in cielo ad annunciare a tutti la seconda venuta del Signore. – Sebbene susciti comprensibili e contrastanti reazioni al solo nominarla, perché segno del più terribile fra i supplizi – la croce è per il cristiano l’albero della vita, il talamo, il trono, l’altare della nuova alleanza. Dal Cristo, nuovo Adamo addormentato sulla croce, è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa.

La croce e l’aereo
Non si può essere cristiani senza la Croce, perché la croce è il segno della signoria di Cristo su coloro che nel Battesimo sono configurati a lui nella morte e nella gloria. Sulla croce bisogna salirvi; alla croce bisogna essere configurati. Altrimenti resta solo sofferenza, come suggerisce questo bell’insegnamento di padre Andrea Panont ocd.

Per volare, bisogna entrare nell’aereo. Solo se entri, l’aereo ti porta. Bisogna vestirsene per trovare la leggerezza del volo. Se resti aggrappato all’esterno, sei perduto, ne resti schiacciato.
Viaggiando dentro l’aereo sei capace di sorvolare le più alte montagne. Sulle ali dell’aereo hai la capacità di superare quote elevate e passare indenne fra rigidissime temperature.
Un aereo ha la forma della croce.
 Prendendo la croce che Gesù ti offre, tu entri e abiti nella tua casa; diventa l’ambiente che ti ripara e ti protegge. E’ l’aereo che ti porta ad assaporare le altezze vertiginose di Dio.
«Venite a me, voi che siete affaticati e oppressi: io vi ristorerò».
♥ Prendere il giogo di Gesù vuol dire entrare nella soavità; prendere la croce di Gesù vuol dire indossare la potenza che eleva: «Il mio giogo è soave, il mio peso è leggero».

La croce: nuova creazione
♦ L’esaltazione della santa Croce ci fa conoscere un aspetto dell’amore di Dio, e solo Dio stesso poteva rivelarcelo. La ferita provocata dal peccato e dall’ingratitudine dell’uomo diventa fonte, non solo di una sovrabbondanza d’amore, ma anche di una nuova creazione nella gloria.
♦ Attraverso la follia della Croce, lo scandalo della sofferenza può diventare sapienza, e la gloria promessa a Gesù può essere condivisa da tutti coloro che desideravano seguirlo.
 La morte, la malattia, le molteplici ferite che l’uomo riceve nella carne e nel cuore, tutto questo diventa, per la piccola creatura, un’occasione per lasciarsi prendere più intensamente dalla vita stessa di Dio.

– Ti adoriamo cristo, e ti benediciamo.
– Perché con la tua santa Croce hai redento il modo.

La Croce di Cristo sin dall’inizio fu esaltata e onorata quale trofeo della sua vittoria pasquale e quale segno che apparirà in cielo ad annunciare a tutti la seconda venuta del Signore. – Sebbene susciti comprensibili e contrastanti reazioni al solo nominarla, la croce è per il cristiano l’albero della vita, il talamo, il trono, l’altare della nuova alleanza.

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