Fede e dintorni

Venerdì Santo 2022, chiedere perdono

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Venerdì Santo 2022, chiedere perdono.

– Questo Venerdì Santo 2022 ritorniamo a viverlo “in presenza” nella liturgia della Passione celebrata in chiesa, rispettando le indicazioni date per non favorire la ripresa del contagio, che manifesta inquietanti segni di voler proseguire la sua azione.
– Ritorniamo a viverlo in presenza anche nei riti popolari tradizionali, laddove sono stati consentiti, a partire dalla Via Crucis, unendoci spiritualmente a quella che presiede il Papa al Colosseo..
– E quest’anno la guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina ci obbliga fortemente a vivere e celebrare questo Venerdì Santo considerando le sofferenze del popolo ucraino e pregando perché ritorni la pace.
– Cristo ancora soffre oggi, in tanti luoghi della nostra martoriata Terra. “Lo vediamo nella follia della guerra, dove si torna a crocifiggere Cristo”, – ha detto papa Francesco nell’omelia della messa della Domenica delle Palme e della Passione del Signore. – “Sì, Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli”.
NOTE – 1. In questo giorno si introduce nella preghiera universale una intenzione ‘per quanti soffrono a causa della guerra.
2. L’atto di adorazione della Croce si deve compiere “evitando di toccarla e di baciarla” (disposizioni ve Vescovi per quest’anno).

1.Un giorno solenne per chiedere perdono a Dio.
♦ Il Venerdì Santo è il giorno del grande perdono: è il sacrificio di Cristo ad ottenercelo. E noi dobbiamo chiederlo per tutti, anche per chi porta avanti questa guerra sacrilega.
♦ Ha detto Papa Francesco: “Quando si usa violenza non si sa più nulla su Dio, che è Padre, e nemmeno sugli altri, che sono fratelli. Si dimentica perché si sta al mondo e si arriva a compiere crudeltà assurde. Lo vediamo nella follia della guerra, dove si torna a crocifiggere Cristo, ha detto Papa Francesco.
“Sì, Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli.
È crocifisso nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio.
È crocifisso negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli…. Cristo è crocifisso lì oggi”.
♦ Il Papa ha sottolineato ancora “quell’ignoranza del cuore che abbiamo tutti noi peccatori”, citando più volte quanto detto da Gesù sulla croce: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.
“Non stanchiamoci del perdono di Dio: tutti lo devono chiedere, come ha fatto Gesù; i sacerdoti sempre pronti ad amministrarlo nel sacramento, ed ogni cristiano di riceverlo e di testimoniarlo. Non stanchiamoci del perdono di Dio”.

2. Dal Vangelo di Giovanni (cap.18).
Gesù, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».
  Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
  Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
  Vennero i soldati e spezzarono a quelli che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua… Un passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».

3. Adorare Cristo in croce
♦ -Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo.
– Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

♦ – Di null’altro mai ci glorieremo
se non della croce di Gesù Cristo, nostro Signore:
egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione;
per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati.

♦ – O Dio che hai redento l’uomo col sangue prezioso del tuo Figlio unigenito,
a quelli che adorano la croce concedi la liberazione dal peccato
e la vita eterna che dalla stessa croce è scaturita. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Ti saluto, o Croce santa,
che portasti il Redentor;
gloria, lode, onor ti canta
ogni lingua ed ogni cuor.
– Sei vessillo glorioso di Cristo,
sei salvezza del popol fedel.
Grondi sangue innocente sul tristo
che ti volle martirio crudel.

4. Contemplare Gesù Crocifisso (di S. Alfonso).
Anima mia, alza gli occhi e contempla Gesù crocifisso.
• Guarda l’Agnello divino, sacrificato su un altare di dolore.
• Pensa che egli è il Figlio prediletto dell’eterno Padre e che è morto per amor tuo.
• Egli ha le braccia aperte per accoglierti, il capo chino per darti il bacio della pace, il costato aperto per accoglierti.
• Non merita forse di essere amato un Dio così buono e pieno d’amore? Dalla croce il tuo Signore ti dice: “Figlio, chi mai al mondo ti ha amato più di me, tuo Dio?”

Mio Dio e mio Redentore,
• tu sei morto di una morte infame e dolorosa, per guadagnarti il mio amore.
• Ma quale creatura potrà mai ricambiare l’amore del suo Creatore morto per essa?
• Adorato Gesù, amore dell’anima mia, come potrò dimenticarmi di te? Come potrò vederti appeso su questo legno e non amarti con tutte le mie forze?
• Gesù mio, io credo che tu mi hai amato fin dall’eternità, senza alcun merito mio, e che, pur prevedendo le mie ingratitudini, solo per la tua bontà mi hai dato di esistere.
• Tu sei il mio Salvatore, perché con la tua morte mi hai liberato dall’inferno tante volte da me meritato.
• Tu sei la mia vita, per la grazia che mi hai donato, senza la quale io sarei rimasto per sempre nella morte.
• Tu sei la mia speranza: da nessun altro io posso sperare del bene, giacché tu solo sei giunto a morire per me.
• Agnello di Dio, sacrificato sulla croce e vittima d’amore, vorrei morire per te, come tu sei morto per me! Amen.

5. Un perdono senza confini
♥♥ «Se avesse guardato Gesù negli occhi, come fece Pietro (Lc 22,61), Giuda sarebbe stato l’amico della misericordia di Dio» (Santa Teresa di Calcutta).

La Via Crucis nella storia… La Via Crucis nella nostra vita… Via Crucis di sempre! – Papa Francesco richiama i tanti, troppi crocifissi di oggi, soprattutto in questa sacrilega guerra: «Sì, Cristo è ancora una volta inchiodato alla croce nelle madri che piangono la morte ingiusta dei mariti e dei figli. – È crocifisso nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio. – È crocifisso negli anziani lasciati soli a morire, nei giovani privati di futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli.Cristo è crocifisso lì oggi». – La croce ci ricorda come si ama e si perdona. La croce ci presenta chi dobbiamo guardare per amare senza stancarci. La morte di Cristo sulla croce rivela il mistero di una vita nuova, liberante, redentrice. Perciò il venerdì santo diventa il giorno del perdono e della speranza di una vita nuova. – Ingrandisci foto.

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