Fede e dintorni

Presepio e simboli natalizi oggi

L’albero e il presepe ci aiutano a contemplare il mistero della nascita di Gesù. Sono “simboli affascinanti del Natale. Possano portare nelle famiglie e nei luoghi di ritrovo un riflesso della luce e della tenerezza di Dio, per aiutare tutti a vivere la festa della nascita di Gesù. Contemplando il Dio Bambino che sprigiona luce nell’umiltà del presepe, possiamo diventare anche noi testimoni di umiltà, tenerezza e bontà” papa Francesco).

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Beati i monaci di Tibhirine, Algeria

I monaci di Tibhirine sono stati martiri per amore: «con» e non «contro», i martiri del dialogo. La loro quotidianità era fatta di preghiere, di pasti frugali, di lavoro nell’orto. Pacifici i loro contatti con la popolazione locale, interamente musulmana. I monaci erano rispettati e anche amati per le cure mediche praticate da uno di loro attraverso un piccolo ma efficiente ambulatorio. Poi tutto è sembrato fine dinanzi al fanatismo jihadista che li massacra crudelmente. I monaci si si erano chiesti se restare o partire: scelsero di restare «con» e non «contro». Da veri uomini di Dio.

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Eternità, altro volto della vita

L’Avvento è tempo propizio per pensare all’eternità, come altro volto della vita, percè noi proveniamo dall’amore eterno di Dio. E Gesù che viene nelle forme di un bambino, risveglia in noi il desiderio di eternità. La sua venuta è quella del «principe che porta la pace». Oh amore eterno di Dio! “Se ogni amore anela all’eternità, l’amore di Dio non solo la brama, ma la realizza e la impersona” (Joseph Ratzinger).

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Fidarsi della Provvidenza

Fidarsi della Provvidenza. Gesù lo ha chiesto a chiare lettere e i Santi lo hanno capito, vivendo e operando col cuore aperto alla divina Provvidenza, di cui San Giuseppe è visto e invocato come celeste Patrono. Perché? Egli ha vissuto la sua vita e la sua difficile missione fidando solo in Dio.

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Avvento e iniziative di carità

Tempo di Avvento, tempo di solidarietà. – Tutte le Caritas diocesane, come ogni anno, propongono varie iniziative per dimostrare vicinanza a chi soffre o si trova in difficoltà. Sono proprio i segni e i gesti concreti di carità che alla fine coinvolgeranno tutta la comunità cristiana: raccolte di viveri per gli affamati, di giocattoli per i bambini, di fondi per aiutare chi si trova in difficoltà a pagare le medicine e le varie bollette di luce, di gas o le rate dei fitti…. E infine quei pranzi e cene di solidarietà che coinvolgono anche fisicamente la presenza dei poveri per una esperienza di gioiosa condivisione.

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Continua la missione del Venerale redentorista Di Netta

Nei primi tre giorni di dicembre 2018 i Redentoristi di Tropea ripropongono la figura e la missione del Venerabile P. Vito Michele Di Netta nel 169° Memoriale della sua morte.
– La città natale del P. Di Netta, Vallata (AV) è stata presente il primo dicembre con una nutrita delegazione di cittadini guidati dal sindaco e dal parroco, che hanno consegnato al sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, due targhe del Comune di Vallata. Si va verso un gemellaggio delle due città: la missione del P. Di Netta continua.

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Avvento: occhi e cuore a Colui che deve venire

La vita del cristiano è un cammino incontro al Signore. Colui che attendiamo è il germoglio di Davide che viene a far germogliare nel mondo la novità di Dio, per rinnovare la nostra esistenza. Con la grazia di “Colui che viene” la nostra umanità può crescere e sovrabbondare nell’amore. Perciò, più che osservare con preoccupazione i segni di un mondo che finisce, il nostro amore deve diventare segno profetico del mondo nuovo che nasce.

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Vivere con consapevolezza l’Avvento

Che cos’è l’Avvento? Quanto dura? Quali paramenti indossa il sacerdote? Come si articola questo tempo liturgico? Quali letture sono proposte nella Messa? Come vivere il tempo dell’attesa?  Come esprimere solidarietà ai più bisognosi? – Queste domande debbono suscitare una “devota” curiosità tra i fedeli, perché inizino col passo giusto il tempo dell’Avvento che si apre con la domenica del 2 dicembre.

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I bambini sanno comunicare, anche se autistici

Al termine dell’udienza generale in Aula Paolo VI di mercoledì 28 novembre 2018 c’è stato un gradito fuori programma per tutti i presenti: un bimbo argentino, muto, raggiunge il Papa per un saluto Il Papa riflette parlando a braccio anche in spagnolo: «Este chico… Questo bambino non riesce a parlare: è muto, però sa “comunicare”, sa esprimersi. E ha una cosa che mi fa pensare: è libero, indisciplinatamente libero. Però è libero. Egli ci dice che dobbiamo avere la libertà che ha un bambino davanti a suo Padre. Questo bambino… chiediamo la grazia che possa parlare».

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Il dono della vita

La vita è un dono, è innanzitutto un atto d’amore che abbiamo ricevuto e che dobbiamo trasmettere e difendere. Essa è dono di Dio che ne è il Padre: “Padre della vita, noi crediamo in te!” Un Padre geloso che non gradisce assolutamente manipolazioni, menomazioni e mortificazioni contro di essa. Un peccato contro la vita, è un peccato contro Dio.

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Due Giuste fra le nazioni

Due donne sono state aggiunte alla meritevole lista per la Toscana di “Giusto fra le Nazioni”: suor Benedetta Pompignoli e la professoressa Nella Bichi, per quanto fecero per salvare Miranda Servi Cividalli e sua madre Pia Ajò Servi dalla deportazione. – Nella Bichi che era una insegnante, collega di Miranda (la quale insegnava materie letterarie a Firenze prima di essere licenziata a causa delle leggi razziali) e suor Benedetta era la Superiora delle Suore della Sacra Famiglia, nella comunità Firenze.

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Prove che aiutano a rinsavire

Dio ama gli uomini, anche se questi sembrano ignorarlo. A volte essi dovranno impararlo dal dolore e dalla crudeltà dei vari avvenimenti che incontreranno nella vita: è doloroso, ma saranno salvi. – Diceva San Pio da Pietrelcina: “Dio sa mescolare il dolce con l’amaro e converte in premio eterno le pene transitorie della vita.”

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Tentazione di femminicidio

Il femminicidio, anche all’interno di coppie sposate, è diventata una notizia fissa nella cronaca dei nostri giorni. Si dovrebbe pensare a terapie di recupero. – Il Sinodo sulla famiglia ha rilevato, a suo tempo, che la vita coniugale è piena di difficoltà e molte volte non si riesce a superarle da soli. Ecco perché non può  mancare l’apporto della saggezza degli anziani e della loro esperienza per aiutare i più giovani a risolvere le loro crisi crisi coniugali.

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Natale 2018 con i francobolli disegnati in carcere

«Ero in carcere e siete venuti a trovarmi» – Il Giubileo dei detenuti nell’Anno della Misericordia 2016, aveva invitato la pubblica opinione a una ad una nuova mentalità, che vede nella cella non una punizione, ma una possibilità di riscatto. – Testimoniava un sacerdote in visita ai carcerati con alcuni volontari: “Quello che più mi ha colpito è stato il dialogo informale con alcuni detenuti, subito dopo la Messa: c’era chi mi raccontava la sua storia, chi chiedeva una preghiera, chi aveva semplicemente voglia di parlare. In tutti ho avvertito una speranza di rinascita, un desiderio di cambiare in fondo al cuore”.

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Il «Tarcisio delle Alpi»

San Tarcisio è il giovane martire dei primi anni del cristianesimo a Roma che morì per difendere l’Eucaristia che stava portando di nascosto ai cristiani improgionati. E il «Tarcisio delle Alpi», è la storia di Almiro Faccenda che all’età di 7 anni a Torcegno nel Trentino, il 19 novembre 1915 distribuì le ostie ai compaesani per evitare profanazioni in piena Grande Guerra, dopo che il suo parroco era stato arrestato dagli austriaci durante la Grande Guerra. Questo “fatto eucaristico” segnò la sua vita del bambino, al punto da voler diventare sacerdote.