L’esperienza dell’apostolato di San Pietro Claver (1580-1654), “schiavo degli schiavi neri per sempre”, come si definiva lui stesso, può ispirare e orientare il nostro atteggiamento verso i molti schiavi che ancora affollano la nostra vita. Quando vediamo certi servizi televisivi sulle condizioni di lavoro di immigrati, quando vediamo che essi sono diventati “merce” e “strumenti” per aprire varchi nei sistemi politici ed economici europei, forse allora realizziamo come gli oppressi, e quindi gli schiavi, esistono anche in mezzo a noi. E allora capiamo che dobbiamo schierarci, non per difendere i nostri privilegi razziali, politici, economici, ma per metterci dalla parte degli oppressi. Cosa molto difficile. Ma i Santi hanno aperto vie meravigliose di umanità.