Fede e dintorni

Guardare il cielo aiuta il viaggio

Quante volte nella via dello spirito facciamo da soli e magari ci illudiamo di farcela. E poi dobbiamo registrare puntualmente la nostra sconfitta. – «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8, 12). Gesù lo ha detto a chiare lettere; e senza di Lui non andremo lontano. – L’umiltà ci salverà dai nostri fallimenti. – Chi segue il Signore, avrà la luce della vita.

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La forza dei piccoli e dei deboli

A Genova una suora (verrebbe da dire “una suorina”) viene accoltellata in chiesa per difendere la vita al sacerdote. Infatti, uno squilibrato, Dario Mornaghino, genovese di 57 anni residente a pochi passi dalla chiesa e già seguito dalla comunità parrocchiale, è entrato durante la funzione urlando di essere il diavolo. Poi si è avventato contro il sacerdote, ma la religiosa è corsa a difenderlo rimanendo colpita. E’ grave, ma è fuori pericolo. Il Cardinale Bagnasco si recato in ospedale a confortare la suora e a ringraziarla del gesto d’amore.

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La vecchiaia: un privilegio

“La vecchiaia non è una malattia ma un privilegio” così ha detto Papa Francesco. Parole che sanno di gioia e speranza: la vecchiaia non è «una malattia», perché «la vita è un dono, e quando è lunga è un privilegio, per sé stessi e per gli altri». Sul piano della fede gli anziani, soprattutto i nonni, «sono l’anello indispensabile per educare alla fede i piccoli e i giovani». Allora vale la pena includerli negli nostri orizzonti pastorali delle nostre comunità.

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Alla conoscenza aggiungere saggezza

Pregava S. Francesco d’Assisi: “Dio dammi l’umiltà di sopportare le cose che non posso cambiare; dammi il coraggio per cambiare le cose che posso cambiare; e dammi l’intelligenza per distinguere i due tipi di cose”. – Certe sofferenze non le possiamo evitare, perché viviamo in un mondo ferito dal peccato. Ma certamente dovremmo essere aperti a godere le gioie della vita che il Signore ci dona. Non fidarsi della sola conoscenza che non sia accompagnata dalla saggezza. Saremo felici se amiamo ciò che abbiamo e non se abbiamo ciò che ci piace.

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Vita: gioia per tutti e consacrazione per i chiamati

Oggi, 2 febbraio, è la festa della Presentazione del Signore, una festa così vicina ancora al Natale, eppure già colma della luce della Pasqua, perché il Bambino Gesù che viene presentato al tempio è il Figlio Unigenito di Dio venuto a salvare l’umanità. – Oggi è la 42ma edizione della Giornata nazionale per la vita: “Aprite le porte alla vita!” Un accorato invito a desiderare un’esistenza piena di senso e di accoglienza: spalancare le porte a nuove forme di fraternità solidale. – Oggi ancora è la giornata della Vita consacrata nella XXIV edizione: “Gesù non ci ha scelti e mandati perché diventassimo i più numerosi! Ci ha chiamati per una missione!”

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Il dolore rende sacre le persone che lo vivono

Tutto il mondo è rimasto ammutolito dinanzi al terribile incidente dell’elicottero in cui hanno perso la vita la stella del basket internazionale Kobe Bryant, la figlia Gianna e altre sette persone. Ma hanno parlato i gesti della pietà, del rispetto e del grato ricordo: dappertutto una solidarietà piena verso che è stato colpito da così grande dolore. La moglie del campione di basket scomparso, Vanessa confida : «Mi conforta il pensiero che Kobe e Gianna sapessero di essere amati profondamente. Condividiamo intimamente anche il dolore delle altre famiglie coinvolte».

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Il cuore è per me, il volto per gli altri

Si dice che il volto è lo specchio fedele dell’anima, perché rivela il moto che c’è nel cuore. Ma tra cuore e volto non sempre c’è (o ci può essere) somiglianza: molti dissimulano, e abbastanza bene. “Se a ciascun l’interno affanno si leggesse in fronte scritto, quanti mai, che invidia fanno, ci farebbero pietà!”, come i farisei al tempo di Gesù. L’esperienza, però, ci fa capire che tante volte è necessario creare discontinuità tra cuore e volto quando siamo a contatto con gli altri, e soprattutto con i più piccoli. Allora si può dire: Il cuore è per me: e posso piangere. Il volto è per gli altri e allora devo sorridere.

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“Padre Nostro” e “Gloria a Dio”, nuova versione

“Padre Nostro” e “Gloria a Dio” – Queste due preghiere sono inserite nel Messale Romano, che è rimasto in cantiere per migliorare i testi per diversi anni. – Tra i miglioramenti c’è la nuova versione CEI del Padre Nostro e del Gloria che andrà in uso dal 29 novembre prossimo, prima domenica di Avvento quando diventerà esecutiva la nuova versione del Messale Romano. Il cammino di miglioramento dei testi è durato 16 anni. – Ora arriva il tempo di pregare, e in piena comunione con tutti.

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O re o cuoco, quello è lo stipendio.

La stessa paga = E’ possibile che Dio ricompensi allo stesso modo chi ha lavorato l’intera giornata e chi ha lavorato un’ora soltanto? Ed ecco il dato nuovo: ciò che conta per Dio non è quanto o cosa facciamo, ma l’amore con cui facciamo le cose. Chi ama, già vive già il proprio premio, ed è contento di condividerlo con tutti gli altri. E’ la logica del Paradiso, che il “buon” ladrone rubò all’ultimo! Una cosa tutta nuova.

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I cento anni di Chiara Lubich 1920-2020

Quest’anno ricorrono 100 anni della nascita della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich (1920-2008): un’occasione per conoscerne meglio il carisma e la testimonianza di fede. Infatti il suo messaggio è ancora forte ed attuale. Un Centenario dal tema “Celebrare per incontrare”, per riscoprire una donna di grande statura spirituale e umana, che nella sua ha incontrato persone eccezionali e giovani in ogni parte del mondo. Rimane un vero esempio di donna, che, per la sua profondità, la sua polivalenza è come un tesoro che si porta in vasi di creta: bisogna affidarsi alla grazia di Dio per comprenderla e imitare.

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Salvati e salvatori: una memoria da conservare.

P. Antonio Dréssino redentorista, parroco della chiesa di S. Gioacchino in Roma durante la seconda guerra mondiale. Guidò l’operazione salvataggio di alcuni perseguitati dai nazisti, salvandoli nella cupola
di San Gioacchino. – Lì dentro, fra indicibili disagi e privazioni, vissero, ogni giorno, dalla dieci alle quindici persone, avendo come unico mezzo di contatto col mondo esterno, e soltanto di notte, una finestra rotonda apribile al centro del timpano, a 50 metri da terra. Attraverso quella finestra passavano uomini e cose: cibo, vestiti, lettere, giornali, passatempi e anche rifiuti organici. – Il Governo israeliano ha insignito del titolo di “Giusto tra le Nazioni” il redentorista p. Antonio Dréssino, una suora, un ingegnere e una studentessa che rischiarono la loro vita in questa operazione.

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Il nuovo popolo di Dio

Se il popolo d’Israele è sempre rivolto al futuro, alle promesse, con Gesù il futuro è diventato presente. Egli è la luce per noi. A dei semplici pescatori disse: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono». – E il mondo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, la luce di Dio nel suo Figlio Gesù.

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A piedi da Bordeaux a Roma con due asini

Da Bordeaux a Roma a piedi con due asini: il viaggio di una famiglia francese per incontrare Papa Francesco.
La famiglia francese Payelle ha affrontato un viaggio a piedi lungo otto mesi da Bordeaux a Roma per vedere Papa Francesco. Una coppia di medici con tre bambini insieme a due asinelli hanno raggiunto il Vaticano. I pellegrini sono arrivati in Piazza San Pietro sabato scorso, il giorno della celebrazione di Sant’Antonio Abate, giorno nel quale sono stati benedetti gli animali. C’è da notare che nella Capitale la famiglia Payelle ha lasciato a bocca aperta i cittadini che l’hanno immortalata al suo passaggio per le strade della città. Una scena tenera e significativa.

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Dio non si lascia vincere in generosità

Dio non si lascia vincere in generosità. Egli semina la sua presenza nel nostro mondo, poiché «in questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi» per primo. Il suo amore ci dà la certezza profonda: siamo cercati da Lui, siamo aspettati da Lui.” – Per cambiare il mondo in meglio bisogna fare del bene e farlo anche a chi non è in grado di ricambiarci, come ha fatto il Padre con noi, donandoci Gesù.” – Dio, che non si lascia vincere in generosità, si serve di ognuno di per aiutare i fratelli.

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Mamma Lucia, la mamma dei morti in guerra

“Seppellire i morti”, “Pregare per i morti”: sono opere di misericordia che Mamma Lucia, molto religiosa, ha sentito in maniera impellente. Si dedicò con amore materno a ritrovare i resti dei militari caduti e a ricomporli in cassette di zinco. Il suo obiettivo era quello di restituire le salme alle loro madri o di consentire loro un facile ritrovamento delle stesse. Diceva: “Sono tutti figli di mamma!” – Le cassettine di zinco venivano trasportate nella Chiesa di Santa Maria della Pietà, la chiesa più antica del Borgo Scacciaventi di Cava, ed è lì che Mamma Lucia si recava a pregare ogni mattina fino al 1980, anno in cui, a causa del terremoto, la chiesa fu dichiarata inagibile. – Gli alti riconoscimenti ricevuti hanno messo in luce l’umanità amorosa e pietosa di Mamma Lucia, senza scalfire minimamente la sua umiltà.

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Il diacono e il vescovo balbuziente

La festa di San Vincenzo di Saragozza, diacono e martire, ci ricorda come non servono necessariamente qualifiche per diventare maestri e guide nella comunità cristiana. Basta un amore sincero e la volontà di testimoniare senza tradimenti il Vangelo.- Quando il Vescovo e il diacono Vincenzo vennero arrestati, probabilmente nell’anno 304 durante la violenta persecuzione anticristiana scatenata da Diocleziano, apparve chiaro che tra i due il più “pericoloso” era Vincenzo, il cui eloquio era accompagnato dalla solida volontà di non cedere al persecutore. Pertanto fu costretto a subire atroci torture che lo portarono alla morte.

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Un calzolaio di eccellenza

In un piccolo paesino dell’entroterra lucano, Sant’Arcangelo (PZ), si fabbricano le scarpe per il regista cinematografico Francis Ford Coppola e per altre celebrità. Infatti, nella sua Bottega del calzolaio (in via Isabella Morra), Gianfranco Montano è riuscito a realizzarsi disegnando e creando scarpe maschili (ma non solo) su misura in modo artigianale e originale da attrarre larga clientela su scala internazionale. E le star internazionali vanno a farsi le scarpe da questo artigiano che per amore della sua arte ha lasciato il lavoro che aveva a Nord. “Ritrovare le radici… costruire il futuro… Indicare ai più giovani che si può essere creativi anche senza la necessità di espatriare. Una bella storia.

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Benedizione degli animali in Piazza San Pietro

Come ogni anno, nella festa di sant’Antonio abate del 17 gennaio, Piazza San Pietro è stata quasi una “stalla sotto il cielo” nella tradizionale benedizione degli animali. E la Chiesa è ben contenta di continuare la tradizione; anzi la prevede nel “Benedizionale” ufficiale: “Invochiamo dunque la benedizione di Dio sopra queste creature e rendendo grazie al Creatore che le ha poste al nostro servizio, chiediamo di poter camminare sempre nella sua legge e di non venire mai meno alla nostra dignità umana e cristiana”.

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Ecco colui che toglie il peccato del mondo!

Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo”. Risuona in questa domenica il mirabile annuncio. Cristo è l’Agnello innocente, l’Agnello mite, l’Agnello vittorioso sulla stessa morte. Noi siamo chiamati a seguirlo.S. Alfonso chiedeva: “Dimmi Gesù mio, Agnello di Dio, dove vai carico di cotesta croce dopo aver aver tanto sofferto?” – Tu mi rispondi: “Vado alla morte, ed io vado contento, perché vado a morire per salvarti e per farti intendere l’amore che ti porto”. – “Mio Signore, la tua morte è la speranza mia”.

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Settimana di preghiera e gentilezza

La Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani di questo anno ha un tema accattivante:“Ci trattarono con gentilezza” (Atti degli Apostoli 28, 2): una storia di divina provvidenza e al tempo stesso di umana accoglienza proposta dalle Chiese cristiane di Malta e Gozo, che hanno preparato il materiale della Settimana di preghiera. Una storia riportata alla fine del libro degli Atti degli Apostoli e ambientata proprio a Malta e sul mare tempestoso che la circonda. – Alla gentilezza e accoglienza di ieri si contrappone l’indifferenza di oggi; l’indifferenza di chi, di fronte all’attuale crisi migratoria, si volta a guardare dall’altra parte. Si deve pregare e fare gesti concreti di unità. L’augurio per tutti noi e per le nostre Chiese è di rafforzare l’accoglienza cristiana e viverla con i gesti del Vangelo.