Fede e dintorni

La storia di Magdeleine, scintilla di Dio

Suor Magdeleine di Gesù (Magdeleine Hutin 1898-1989) è la Fondatrice delle le Piccole Sorelle di Gesù, una fraternità fondata nel 1939: sono ottanta anni nei quali la scintilla accesa da Dio nel suo cuore ha incendiato discretamente, ma in maniera vera, tanti altri cuori con la spiritualità di Charles de Foucauld. Una Piccola Sorella che ha saputo vedere la presenza di Gesù in chiunque incontrasse, riuscendo così a riconoscere l’unicità di ognuno e la sua preziosità. E questo a cominciare dal rapporto privilegiato con il mondo dell’Islam con il quale ha convissuto in Algeria con la sua Fraternità. Una piccola scintilla che ha acceso tanti “buoni incendi”, producendo frutti di vita per un mondo nuovo.

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Una rosa è sbocciata, antico canto natalizio

“Una rosa è sbocciata”: un antico canto natalizio nato dallo stupore di un monaco nel contemplare una rosa sbocciata nel cuore dell’inverno. Un canto diventato patrimonio spirituale dei cattolici e dei protestanti, che fecero fatica ad accettarla per il suo forte carattere mariano, dopo aver apportato qualche modifica.- Un canto che con semplici versi fa una efficace sintesi di due dogmi: la verginità di Maria e la duplice natura di Gesù, Dio e insieme uomo: un vero incanto della nostra fede.

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Natale, Dio diventa bambino per noi

E’ Natale… Per sperimentare la bellezza di questa festa bisogna innanzitutto considerare la grandezza del farsi piccolo, accogliere l’invito a crescere insieme al Salvatore nato Bambino. Colui che era l’onnipotente è venuto al mondo assumendo la fragilità di un bambino adagiato nella mangiatoia. Ma non ha perduto la sua potenza: egli assunse ciò che non era, ma rimase ciò che era e sarà sempre. Ecco, abbiamo davanti il Cristo bambino: cresciamo insieme con lui.

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Annunciare il vero Natale non è facile

Annunciare il vero Natale non è facile: ce ne rendiamo conto dall’accoglienza che il mondo riserva alla Parola che lo rivela. Riesce decisamente più facile annunciare l’evento commerciale natalizio, come infatti avviene per la tambureggiante pubblicità che comincia un mese prima e più. Papa Francesco ha ragione se fa notare: «Oggi l’Occidente non è più cristiano». E davvero, in Europa, ma anche in gran parte dell’Occidente, la fede non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa, emarginata e ridicolizzata. Ma la fede fa spettacolo! e allora che lo spettacolo continui!

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Giuseppe, Maria e il Bimbo che nascerà

Quando Babbo Natale piange. Alcuni anni fa Eric Schmitt-Matzen, un babbo Natale di professione, fu chiamato ad esaudire l’ultimo desiderio di un bambino di 5 anni, malato terminale che voleva vedere Babbo Natale. Ed egli si presentò in ospedale vestito da Babbo Natale. Il bambino gli chiese dove sarebbe andato, visto che gli era stato detto che stava per morire. “In Paradiso. E quando vi arriverai devi dire di essere l’elfo numero uno di Babbo Natale, e ti faranno entrare subito». A questo punto il bambino lo abbracciò, morendo tra le sue braccia. «Ho pianto per tutto il tragitto di ritorno – concluse Babbo Natale – per tre giorni sono stato uno straccio, e per settimane non sono riuscito a pensare ad altro. Così ho capito quanto tutto ciò sia importante per i bambini».

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O Tannenbaum, o Albero di Natale

L’albero di Natale è invocato in tedesco “O Tannenbaum”, ed è l’albero dalle foglie sempre verdi; è inserito nel contesto religioso delle festività natalizie come segno di pace e di speranza. L’abete sempreverde i simbolicamente ci riconduce al Figlio dell’uomo, “il Vivente”. Gesù è l’autentico “Albero della vita”: egli rafforza e rinsalda la comunione tra Dio e l’uomo infranta da Adamo ed Eva nell’Eden, per aver mangiato i frutti dell’albero proibito.  – Anche oggi Gesù continua a dissipare le tenebre dell’errore e del peccato, per recare all’umanità la gioia della sfolgorante luce divina, di cui l’albero natalizio è segno e richiamo» (Papa Francesco).

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La Perdonanza Celestiniana patrimonio dell’umanità

L’Aquila. La Perdonanza Celestiniana è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità. La comunità aquilana è custode dal 1294 di questo rito annuale di riconciliazione che si svolge tra il 28 e il 29 agosto nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a ricordo della elezione a Papa dell’eremita Pietro Angeleri, che prese il nome di Celestino V e concesse la Perdonanza. – La gioia del cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo della città: «Il perdono è una chiave necessaria per aprire la porta della pace: a livello comunitario e personale». Aggiunge il sindaco Pierluigi Biondi: «Ora grazie all’Unesco lo spirito di riconciliazione e la rinascita si fondono e sostengono, attraverso la Festa del Perdono, in una rinnovata dimensione di città di pace, aperta e solidale, pronta ad accogliere le comunità che vorranno con noi partecipare al bene dell’umanità».

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Dediche al ragazzo morto con la pagella cucita sul cuore

Ultimamente abbiamo assistito poi a una serie di dediche al triste evento del ragazzo annegato con la pagella cucita sul cuore: come la poesia del filosofo Aldo Masullo, vari murales, dediche scolastiche, ed anche una promessa di dedica di una scuola. Intanto si assiste al pellegrinaggio di mamme in cerca dei corpi dei propri figli annegati. – – Domani, venerdì 20 dicembre 2019, a Parabiago (MI) l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), insieme al liceo Cavalleri, ha ricorda questo ragazzo con una pietra d’inciampo, come invito al dialogo e all’accoglienza.

Cultura e Società Fede e dintorni

La correzione fraterna

Papa Francesco ammonisce: «Non si può correggere una persona senza amore e senza carità. Non si può fare un intervento chirurgico senza anestesia: non si può, perché l’ammalato morirà di dolore». La correzione è un atto di carità, perché ha lo scopo di togliere il male che c’è nel fratello e portarlo a trovare il bene. In questo Avvento, se dobbiamo correggere qualcuno, facciamolo con tutta carità.

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Prepararsi bene al Natale

Arriva il Natale! E noi, i beneficiari del Natale, abbiamo un vero e proprio obbligo di festeggiare Lui, Gesù, nostro Signore, che ha lasciato il suo regno per venire a nascere in mezzo a noi, in una capanna, tra animali, povero tra i poveri, il più umile di tutti. Rallegriamoci e facciamo vera festa: questa è l’ora della sua grazia.

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Avvento 3, la domenica della gioia

“Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino”. – Oggi, terza domenica di avvento, celebriamo la domenica della gioia, dell’essere felici. E non una gioia a buon mercato come la intendiamo noi, ma una gioia che viene dal di dentro, in modo inaspettato. Basta stare attenti a quello che fa Dio in noi e attorno a noi. – Un motivo di gioia per la Chiesa e per il mondo in questi giorni è stato il 50° anniversario di sacerdozio di Papa Francesco. Una gioia interiore stargli vicino con la preghiera e sentire la sua affettuosa presenza di buon Pastore vicina a noi e in modo particolare vicina agli ultimi della terra.

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Papa Francesco ha compiuto 50 anni di sacerdozio

Ieri, 13 dicembre 2019, Francesco ha compiuto 50 anni di sacerdozio, essendo stato ordinato nel 1969 e tra qualche giorno, il 17, compirà 83 anni. Nella chiesa una corale adesione di preghiere e di iniziative per festeggiare questa ricorrenza.- Mezzo secolo di sacerdozio. E’ il traguardo che Papa Francesco ha raggiunto. Infatti, il 13 dicembre del 1969 l’arcivescovo di Cordoba, monsignor Ramon José Castellano, lo ordinava sacerdote: aveva 33 anni.

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Epicheia, una bugia o infrazione elegante?

Quante volte ci troviamo dinanzi a certe domande che non meritano la risposta secca “sì,sì,-no,no”. E noi non siamo tenuti a dire tutta la verità a tutti, perché non siamo davanti ad un magistrato. La sensibilità morale suggerirà quale via scegliere per evitare il male, soprattutto se di mezzo ci sono altre persone. Usare l’epicheia è lecito moralmente, ma bisogna avere il buon senso e una buona dose di virtù.

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Imparare dagli emarginati

Quante volte abbiamo mancato verso queste persone: forse abbiamo avuto anche atteggiamenti di bullismo verso di esse, credendo di farci belli sulla loro pelle. Fortunatamente qualcosa sembra essere cambiato. – Bisogna imparare dagli errori commessi. Bisogna imparare dalle situazioni che ci sorprendono e dalle persone emarginate che incontriamo. Perché è proprio sulla strada dell’emarginazione che Dio ci trova e ci salva. Dovremo imparare ad accogliere come la terra che accoglie il seme: essa non domina il seme, ma lo riceve, lo nutre e lo fa germogliare.

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Una suora da 70 anni in Vaticano al servizio dei papi

La storia di suor Maria do Céu Pereira, classe 1929. Per celebrare il suo 90mo compleanno, lo scorso 2 dicembre ha assistito alla Messa celebrata da Papa Francesco nella cappella di Casa Santa Marta. Emozionatissima, poi, ha ricevuto il saluto e gli auguri del Papa, che le ha raccomandato di andare avanti sempre “con la gioia nel cuore”. Di Papi la suora ne ha conosciuti e serviti sette, insieme alla sua comunità delle Francescane missionarie di Maria che sono in Vaticano dal 1926. La missione più preziosa rimane quella di pregare in silenzio per la Chiesa e per il Papa.

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A colloquio con un missionario laico

Il missionario è il vero super eroe dei nostri giorni che si scopre giorno dopo giorno: “Non basta dare, ma darsi per essere davvero quello che si è”. La storia di Corrado Rossi da 15 anni volontario missionario laico nell’associazione Mondo solidale- Italia solidale, riconosciuta dalla diocesi di Roma. Composta da volontari laici, l’associazione conta 120 missioni nei paesi del sud del mondo, in particolare America Latina, India e Africa, arrivando a coinvolgere più di 2,5 milioni di persone.- Egli all’inizio voleva semplicemente dare qualcosa per sentirsi in pace con se stesso. Ma poi ha scoperto che c’era molto di più. – La sua è una di quelle storie che lasciano il segno.

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Immacolata Concezione di Maria

Noi cristiani, guardando all’Immacolata, sentiamo che il compimento della nostra vita sta nel riconoscerci benedetti da Dio, da lui scelti per essere santi e immacolati alla sua presenza. – Il serpente tentatore ci lascia soli davanti a noi stessi e al nostro fallimento. Maria ci fa stare davanti a Dio. Lì c’è tutta la nostra gioia.